L’ex esterno di Juventus, Verona e Milan tra le altre, si racconta in una lunga intervista al Corriere dello Sport
Parte dagli arbori Giovanni “Nanu” Galderisi a raccontarsi al giornale milanese: dai primi calci ad un pallone, a questa passione travolgente che a tredici anni l’ha fatto spostare da Salerno fino a Torino quando arrivò la chiamata dalla Juventus. Poi gli altri passi più importanti per la sua carriera: l’esordio, la tripletta al Milan dell’82 ed il passaggio all’Hellas.
“Andai a Verona, avevo voglia di giocare, di far capire chi ero, sarei andato ovunque per mettermi in mostra” dice l’ormai 55enne sul passaggio alla squadra scaligera. E poi un aneddoto indimenticabile: “La prima volta a Cavalese, in ritiro, successe una cosa che mi è rimasta impressa. Bagnoli ci fece sedere tutti e cominciò a scrivere. Gli attaccanti erano Jordan e Iorio. “Questa è la mia squadra titolare. Quella che ho costruito. Questi devono tenersi il posto, gli altri devono conquistarselo. Perciò io dalla Juventus, mi sono trovato riserva nel Verona“.
“Telefonai a Boniperti: “Presidente io qui non ci voglio stare. Perchè io voglio giocare, come lei mi aveva detto” racconta sempre Nanu. “Lui si incavolò: “No tu adesso stai lì e non rompi le scatole. Alla fine in quella stagione ho sempre giocato. Io e Iorio quell’anno abbiamo fatto 35 gol, fu una stagione molto bella“.
Non si ferma il treno dei ricordi di Galderisi: “L’anno dopo con l’arrivo di Fanna, di Briegel, di Elkjaer molto cambiò. Quel Verona in larga parte era fatto da scarti di altre squadre come Bruni, Sacchetti, Di Gennaro della Fiorentina, Ferroni della Sampdoria, Tricella, Fontolan dell’Inter. In ritiro il nostro obbiettivo era non retrocedere. Invece vincemmo lo scudetto. Eravamo straripanti di energie, un allenatore che curava molto i particolari e parlava poco. Bagnoli come Trappattoni ti guardava dentro pensava che la vita sportiva non fosse solo di calci ma anche di persone“.
E poi… l’avventura nel mondo del calcio di Galderisi proseguì con il passaggio al Milan. Ma la vita, anche quella dei calciatori, non è solo composta da momenti belli e nel 2004 l’ex giocatore ormai in “pensione” subisce un infarto, che riesce però a sconfiggere e superare.
Grande Nanu!! Rimarrai sempre nei nostri cuori??????
Anche quello che abbiamo adesso (nn riesco neanche a pronunciare il nome) è un “grande allenatore”…e sicuramente ci farà VINCERE ciò che Setti e la società si sono prefissati…la serie B!!!!!!!!!
Soprattutto c’era un GRANDE allenatore
Retroscena di un sogno ,,, grande Nanu, grazie di aver resistito !!!!
Ancora oggi mi emozionate… grazie sempre e per sempre!!
??????????
io continuo a dire che questa squadra, almeno nel girone di andata poteva puntare all’Europa ligue, se solo avesse avuto un Bagnoli in panchina
anche adesso è fatto di scarti compresa la panchina
si caro nanu,ma c’era bagnoli il grande.