L’ex difensore del Verona racconta il suo punto di vista sulle sorti della squadra scaligera, contro l’Inter e sulla permanenza in Serie A

Sono passati quasi 17 anni da quel 25 novembre 2001, giorno del debutto di un giovanissimo Luca Ceccarelli con la Fiorentina, avversario dell’Inter a San Siro. Vieri e Zanetti solo due dei campioni in campo, Ronaldo il Fenomeno reduce da un lungo infortunio, entrò nel secondo tempo. “Emozioni indimenticabili. Un mese prima ero nella Primavera, dopo un attimo mi ritrovai davanti Vieri e l’Inter. Poi anche Ronaldo. Ed io, un debuttante, con la Fiorentina. Le tantissime assenze della difesa spinsero Mancini a convocare anche me. Mi resi conto di quel che era successo dopo qualche mese“.

Sono le parole di Ceccarelli a L’Arena, che ora di anni ne ha 35. Capitano della doppia promozione del Verona di Mandorlini, attualmente lotta con l’Entella per rimanere in B. “Quante speranze ha il Verona di non uscire perdente da San Siro? Più di quanto non dica la differenza dei valori in campo. Il Verona ha poco da perdere, sa di avere davanti un avversario più forte e proprio questo deve diventare un punto a suo vantaggio. Io me la giocherei a viso aperto, tanto se ti chiudi sai già come va a finire“.

Parlando sempre di salvezza, ma in Serie A dell’Hellas, il difensore dice la sua: “Il Verona lotterà insieme a tutte le altre, avere qualche punto in meno adesso può apparire penalizzante ma è un attimo colmare il divario. Fondamentali saranno gli scontri diretti, senza però dare per perse partite sulla carta impossibili. Proprio come quella con l’Inter“. Ceccarelli poi conclude dicendo: “Il destino dell’Hellas è uguale a quello della mia Entella. Sempre in bilico fino alla fine. Soffrirà il Verona, soffrirò io. Convinto che alla fine l’Hellas ce la farà. Basta poco“.