La nostra federazione oggi compie 120 anni, uomini di spessore hanno aiutato a far crescere questo sport in Italia e nel mondo
Tanti i cambiamenti da quel 15 marzo 1898, quando pochi uomini si riunirono a Torino per formare un’associazione che all’epoca si chiamava Federazione Italiana Foot-ball (FIF). Il calcio si praticava già in Italia, ma questa organizzazione tentò di dare un indirizzo comune a tutti e apportare delle regole che arrivavano dall’Inghilterra, lì dove il calcio era nato. Tra queste c’erano anche delle norme e per tutelare il direttore di gara, che 100 anni fa più di ora, rischiava la pelle.
4 società aderirono nell’immediato: il Genoa, l’Internazionale Torino, FC Torinese e la Società Ginnastica Torinese di Torino. Inizialmente doveva partecipare anche l’Alessandria, infine tenuta fuori per polemiche. Il primo campionato durò un solo giorno, l’8 maggio 1898, a Torino e fu vinto dal Genoa.
Tante le vicende da allora, con i Mondiali organizzati e vinti del 1934 in Italia, alla Coppa del Mondo salvata dai nazisti che la volevano fondere. Il pallone batte in noi italiani in un posto in prossimità del cuore, mentre le linee del campo ci percorrono il corpo come il complesso sistema sanguigno.
Le 4 vittorie dei campionati mondiali non sono casuali, l’Italia vive e sente il pallone come pochi popoli al mondo, forse a volte addirittura troppo, ma non è una casualità se quest’anno molte ex e attuali celebrità del pallone abbiano detto che si sentirà la mancanza del nostro paese al torneo intenazionale. Tutti questi traguardi sono stati raggiunti per merito di un’organizzazione sempre presente, ma che ora vive un momento buio e particolare della sua storia, un po’ come tutto il nostro calcio in generale. Sta a noi crederci ancora e volere un cambiamento positivo il prima possibile.
Nel frattempo, buon compleanno FIGC!