Sono molto triste, perché Davide era un amico che avevo incontrato tante volte in Nazionale. Un amico di 31 anni, nessuno dovrebbe morire a quell’età – ha detto sulle pagine del Corriere della Sera -. Mi sento strano, forse per quello che mi è accaduto nel novembre 2011, quando giocavo con il Milan, anche se il mio era un problema diverso e tutto sommato abbastanza comune“.
Cassano ha parlato anche del suo futuro: “Voglio ancora giocare. Aspettiamo fino giugno, vediamo se mi vogliono e mi vogliono davvero bene. Altrimenti troverò un altro lavoro. Mi piacerebbe fare il direttore sportivo“.