Dopo i due gol che hanno domato il Torino domenica pomeriggio, Mattia Valoti sta diventando una star. 3 punti che hanno fatto fare un passo enorme al Verona in classifica, soprattutto a discapito delle squadre d’innanzi a lui che, eccetto la Spal, hanno tutte perso. Questa mattina a La Gazzetta dello Sport, è stata pubblicata un’intervista fatta al padre del centrocampista, Aladino Valoti, che come il figlio, ha vestito la maglia gialloblù veronese nella stessa posizione del campo.

“Gli bastano gli insegnamenti di Fabio Pecchia, che sa benissimo cosa significhi essere un centrocampista e, da giocatore, l’ha fatto in maniera eccellente“. Tanta Serie B e un po’ di Serie A con il Piacenza per Valoti Senior negli anni ’90: “Io e Mattia a confronto? Io avevo corsa e non mi fermavo mai… ma il resto delle qualità se l’è prese il figlio. Deve andare a scuola, non smettere di apprendere nozioni e movimenti” dice l’ex Verona, ora direttore sportivo del Sudtirol. “Al Verona sono rimasto dal ’94 al ’96, un periodo stupendo coronato dalla promozione in A, cosa che ho in comune con Mattia. Io però poi sono andato via, lui invece è rimasto. Adesso può aiutare l’Hellas a salvarsi“.

Domenica assieme alla moglie e all’altro figlioletto Alessandro, è stato ospite della trasmissione “Quelli che il calcio” della Rai, festa grande a seguire con chiamata del primogenito, quel ragazzo che lì in mezzo al campo duetta egregiamente con un altro giovane della sua età, Simone Calvano: “Calvano l’ho avuto all’Albinoleffe, girato in prestito proprio dal Verona. Anche allora giocava con Mattia, ma non in coppia, perchè Simone si muoveva in mezzo, mentre mio figlio agiva da trequartista“.

Nel weekend toccherà poi la sfida cruciale per la permanenza in Serie A contro il Benevento, ma ora il Verona potrebbe aver cambiato marcia: “Il Verona ha dimostrato di essere vivo, e mi auguro che Mattia abbia la fortuna che non ho avuto io, di gioire per l’Hellas che resta in A“.