Risale a poco più di quattro anni fa l’ultima vittoria del Verona sui biancocelesti della Lazio, una partita straordinaria, l’ultima dell’anno 2013, durante una stagione straordinaria, la prima dell’Hellas di Andrea Mandorlini in Serie A. Quel trionfo al Bentegodi valse la nona vittoria in campionato dopo appena diciassette giornate.

Quella sconfitta causò il cambio sulla panchina dei biancocelesti, con la squadra che passo dalle mani di Vladimir Petković a quelle di Edi Reja. Era una Lazio in difficoltà, che aveva raccolto solo 20 punti in 16 partite, non un ritmo esaltante visti i risultati dell’anno precedente: settimo posto in campionato, quarti di finale di Europa League e vittoria in Coppa Italia.

La prima palla gol viene subito concretizzata dai gialloblù, che possono sfruttare un calcio piazzato da circa venticinque metri: Jorginho pennella per la testa di Luca Toni, che si eleva più in alto di tutti e schiaccia sul primo palo. La reazione degli ospiti non si fece attendere, con un buono spunto di Candreva e Klose che, dopo una prima deviazione di Rafael, calcia a botta sicura da pochi metri: Mimmo Maietta è però al posto giusto, salva miracolosamente e permette al proprio portiere di bloccare la sfera.

Il gol del pareggio arriva alla mezzora da situazione di calcio d’angolo, con Cacciatore che si perde in marcatura Lucas Biglia ed è proprio quest’ultimo che di testa corregge in rete. Il primo tempo non è però finito, perché al 44′ il Verona ha la possibilità di sfruttare un calcio di punizione da quasi trenta metri e da posizione molto centrale: Iturbe si incarica della battuta e il suo tiro molto uncinato diventa beffardo per Marchetti quando rimbalza a terra a pochi centimetri dalla porta, toccando poi il palo e insaccandosi alle spalle dell’estremo difensore. Raddoppio dell’Hellas e parziale di 2-1.

Nella ripresa Rafael diventa saracinesca in un paio di corner laziali, ma poi è ancora Toni a fare paura: su una ripartenza di Juanito Gómez l’attaccante gialloblù viene servito sulla sinistra e prova a calciare con il piede debole, la conclusione è potente ma finisce sull’esterno della rete dando solo l’impressione del gol. Imbeccato nuovamente da Gómez al 62′ da posizione molto simile Toni decide questa volta di servire in mezzo, trovando la deviazione vincente di Rômulo a porta sguarnita. A chiuderla, neanche a dirlo, fu proprio Luca Toni: Fabrizio Cacciatore si lancia verso la porta approfittando di uno scivolone di Lorik Cana ma, entrato in area, decide di far passare il pallone fra il rinvenuto albanese e il suo compare André Dias, scelta vincente visto che la sfera arriva tra i piedi dell’attaccante gialloblù, che sembra sì un po’ goffo nello stop e nel tiro ma che da lì non può certo sbagliare. Così al 78′ si chiudono le marcature, con il risultato finale di 4-1 per il Verona.