Rolando Aarons viene presentato oggi, 15 febbraio 2018, dopo due settimane trascorse a Verona. Già due presenze per l’esterno giamaicano, naturalizzato inglese, di proprietà del Newcastle, anche se il giovane classe ’95 non è ancora riuscito a esprimere le sue capacità. Forse servirà più tempo ad Aarons per dare un senso al suo approdo a Verona, avvenuto proprio per rilanciarsi dopo diverse stagioni passate sulla riva del Tyne con il peso di dover emergere fra i migliori e invece sempre alle prese con tanti infortuni.

Come mai la scelta è ricaduta su Verona a gennaio?
“Ho avuto due opzioni a gennaio ed ho scelto Verona. La parte più intrigante è stata quella di giocare in Serie A. Ho guardato spesso l’Hellas giocare, conosco la Serie A e sono appassionato. Mi è sembrata un’opportunità per una crescita professionale. Sono felicissimo di lavorare con l’allenatore, con cui ho già lavorato in passato. La scelta è stata naturale, non ci ho pensato tanto“.

Quali sono state le parole di Pecchia?
“Ci siamo parlati soprattutto in agosto, c’era già questa possibilità. E’ importante sapere che sono stato voluto fin dall’estate, prima che arrivasse la proposta ufficiale“.

Come mai non ha raggiunto ancora gli alti livelli che si prefiguravano per lei?
“Personalmente credo di poter arrivare presto ad un alto livello. Fin qui gli infortuni non mi hanno aiutato, ma sto lavorando per essere quello che tutti avevano previsto per me. La mia presenza qui non è solo per aiutare la squadra a far molto bene, ma è anche un’opportunità per crescere professionalmente“.

Come sta fisicamente?
“Non mi sono mai fatto male al tendine d’achille, non so da dove sia venuta fuori questa notizia. Fisicamente sto molto bene, sono pronto per giocare: sono al top fisicamente“.

Che impressione ha avuto del Verona?
“Non è molto diversa da quella del Newcastle, non vedo differenze. Giocando da subito capisco bene anche i meccanismi della squadra“.

Il ruolo preferito?
“Sta al mister decidere. Io posso giocare in vari ruoli, ma in questo momento non conto io, conta la squadra“.

Come giudica le sue prestazioni fin qui nel Verona?
“Non sono state all’altezza delle mie possibilità. Stiamo lavorando per migliorare e per farmi inserire al meglio nei meccanismi della squadra“.

Quali sono le sue armi migliori?
“Sono un giocatore instintivo, dipende dalla situazione. Comunque le mie migliori qualità sono il dribbling e la corsa. La fase offensiva è il mio punto di forza“.

Come va con la lingua?
“Sto imparando qualcosa, spero di imparare sempre di più“.

Cosa può aggiungere al Verona?
“Sicuramente un po’ di qualità in attacco“.

Cosa le ha detto Benitez di Fabio Pecchia?
“Non mi ha detto nulla nello specifico, io ho conosciuto Fabio personalmente. So cosa chiede ad un giocatore, non avevo bisogno di approfondire niente con Benitez su Pecchia. Rafa mi ha incoraggiato nella decisione, mi ha detto di scegliere per me stesso prima di tutto”.

Che impressione le ha fatto il Verona in estate?
“Si trattava di un’amichevole, notai un buon possesso palla. Ad oggi abbiamo un Verona cambiato, si lavora molto più in fase offensiva. Sta cambiando ottica, forse le tattiche precedenti non erano ottime. Sto facendo allenamenti extra per il tiro in porta. Vedo che anche i miei compagni stanno lavorando per migliorare in zona gol”.

La salvezza?
“Sono pronto e motivato. Le ultime sconfitte per me non contano nulla, io sono una persona che gioca sempre per vincere“.

Adesso arrivano le partite che il Verona non può sbagliare…
“Per me l’avversario non cambia il modo di prepararmi, mi alleno sempre allo stesso modo“.

Che impressione le ha fatto il pubblico del Verona?
“E’ molto simile al pubblico del Newcastle, mi sento un po’ a casa perché sono molto caldi. Mi hanno fatto un’ottima impressione, mi sento orgoglioso di giocare per una squadra che ha tifosi così caldi“.