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Pazzini: “Il presidente del Levante è venuto a casa mia per convincermi”

Pazzini

Questa mattina su La Gazzetta dello Sport è stata pubblicata una lunga intervista all’ex punta e capitano del Verona Giampaolo Pazzini, che a poche ore dalla chiusura del mercato, dopo un breve tira e molla, ha accettato la proposta del Levante e si è trasferito a Valencia, intanto per questi 6 mesi in prestito, poi si vedrà. Al Pazzo sono bastati 12 minuti per conquistare la piazza, cosa da pazzi appunto: entri in una partita importante come quella contro i campioni del mondo del Real Madrid, segni e agguanti il pareggio al novantesimo, 2-2. Pazzesco.

Questo ‘sì’ strappato all’ultimo, dopo diversi ‘no’ all’esperienza straniera, soprattutto a 33 anni, non una scelta da tutti: “Mancavano 36 ore alla chiusura del mercato è arrivata la proposta. Non ero convinto. Non certo per la città o la squadra ma per questioni personali e logistiche legate al cambiamento: spostare la famiglia in un altro Paese in un giorno e mezzo era complicato. Il presidente è venuto a casa mia e di fronte a tanta voglia di prendermi mi sono arreso“.

Pazzini quindi ha fatto le valigie, ha preso la famiglia ed è partito: “Se dovevo fare un’esperienza di questo tipo volevo condividerla con i miei. Ho un bimbo di 6 anni che ha già cominciato la scuola qui a Valencia e mi sembra contento. È partito bene anche lui. Meglio io? Diciamo che è stato tutto molto rapido ed emozionante: parto, vengo subito convocato contro il Madrid nonostante fossi arrivato da veramente poco, entro, segno, lo stadio pieno. Impossibile chiedere di più. Nemmeno in sogno potevo pensare a dei giorni tanto intensi e a un esordio così positivo“.

Nella Liga sembra che in qualsiasi partita si possano vedere gol a raffica e questa era la prospettiva anche dell’attaccante quando dall’Italia seguiva le partite spagnole, impressione che si è dimostrata veritiera anche da dentro il campionato, con questa voglia di attaccare che arriva anche dalle “piccole” squadre: “La nostra è una squadra che lotta per salvarsi e contro il Real ha giocato con una sfrontatezza che sinceramente non mi aspettavo. Abbiamo creato tante occasioni, attaccato e cercato il gol sempre e al 93’, già sul 2-2, abbiamo preso un contropiede: cose inusuali per me. È chiaro che qui c’è una mentalità completamente diversa.

Non manca poi l’argomento Mondiale, compresa la domanda sul prossimo ct della Nazionale Italiana, a cui Pazzini risponde: “Domanda molto difficile. È chiaro che con i nomi di cui si parla non si sbaglia. Dopo una delusione così abbiamo bisogno di un nome altrettanto grande, qualcuno con tanta personalità e tanto carisma. Se guarderò il MondialeLo guarderò perché lo guarderò, però penso che solo in giugno, quando tanto per fare un esempio non organizzeremo le cene per vedere la Nazionale, ci renderemo conto davvero di ciò che è successo, del fatto che l’Italia non è al Mondiale. E sarà dura. Tutti noi italiani pensavamo che una cosa del genere fosse impossibile, siamo cresciuti con la nazionale sempre presente ad Europei e Mondiali, quando uscivano i gironi erano considerati una formalità perché ci siamo sempre qualificati, e invece è successo. Bruttissimo”.

 

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