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ESCLUSIVA – Celeste Pin: “Al Verona manca qualche giocatore di personalità, ma la salvezza è ancora possibile”

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A pochi giorni dalla gara tra Fiorentina e Hellas Verona abbiamo avuto modo di intervistare in esclusiva Celeste Pin, ex difensore che ha a lungo militato con le casacche di queste due squadre (200 presenze in campionato con i viola dal 1982 al 1991 e 129 con il Verona dal 1991 al 1995).

Partiamo dalla Fiorentina. Domenica è arrivata una brutta sconfitta con la Samp, ma in questa stagione ci sono stati tanti cambiamenti con numerose cessioni e nuovi arrivi in estate. Lei come giudica il campionato dei viola fin qui? Le pare che Pioli stia facendo un buon lavoro?
In estate c’è stata una vera e propria rivoluzione. La proprietà si è concentrata sul bilancio che andava sistemato, in modo da porre le basi per un’autogestione economica del club. La squadra è partita in sordina ed è uscita poi alla distanza disputando anche delle ottime partite. Pioli sta lavorando come può con i giocatori che gli sono stati messi a disposizione. È un uomo di campo che sa fare bene il suo lavoro. Poi è chiaro, a Firenze ci si aspetta sempre di più, la Fiorentina non può accontentarsi di una posizione a centro classifica“.

E il Verona invece? La sconfitta di domenica con il Crotone ha complicato notevolmente il discorso salvezza. I gialloblù possono ancora sperare di non retrocedere?
Mi auguro proprio di sì. Ho visto alcune partite del Verona in questa stagione e devo dire che la squadra non mi è parsa poi così male come la classifica sta indicando. A questa formazione manca qualche giocatore di personalità, alla prima difficoltà i gialloblù si sciolgono subito. Anche domenica con il Crotone è successo: la punizione di Barberis ha reso il Verona agitato, nervoso e incapace di reagire. È un peccato perché la squadra non è inferiore a Crotone, Benevento, Spal e neppure al Sassuolo. Secondo me se la può ancora giocare“.

È d’accordo con la decisione della società di confermare Pecchia alla guida dei gialloblù?
Da fuori, senza conoscere bene la situazione, è sempre difficile giudicare. Se la società ha deciso di confermare l’allenatore è perché probabilmente si è resa conto che la squadra lo segue ancora. In decisioni di questo tipo la fiducia dei giocatori conta tantissimo. Se tutta la squadra segue Pecchia non ha senso cambiare. Poi, se alcuni giocatori dovessero cominciare a ‘remare contro’ allora la società dovrebbe fare delle attente valutazioni“.

Un pronostico per la partita di domenica?
Dico un pareggio. Un punto per uno non fa male a nessuno. Il Verona ha grande bisogno di far risultato. A Firenze non sarà facile, ma in questo momento la Fiorentina è una squadra che agli avversari concede sempre qualcosa“.

Lei è stato un giocatore del Verona dal 1991 al 1995. Che ricordi ha della sua esperienza in gialloblù?
Ho degli ottimi ricordi di quegli anni, nonostante il primo anno fossimo retrocessi in B. Io arrivavo da una lunga militanza nella Fiorentina ma decisi di rimanere anche in Serie B dove ebbi il modo di giocare con i giovani che poi avrebbero riportato di nuovo il Verona in A. Ero l’unico veterano e gli feci un po’ da ‘chioccia’“.

Nei suoi anni a Verona lei è stato allenato anche da Edy Reja. Vedrebbe bene un suo eventuale ritorno alla guida dei gialloblù?
Io spero che la squadra riesca a risollevarsi con Pecchia, ma se la società dovesse decidere di cambiare faccio il tifo per Reja. È un ottimo allenatore e vedrei molto bene un suo ritorno a Verona“.

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