“Ah ragazzo, qua non viene fuori più niente di buono” – Ad esclamare queste parole, lo scoprirò poi, è Carlo, arzillo settantenne appoggiato al banco di un bar poco lontano dall’Università, dalle parti di Porta Vescovo. Il vecchietto, sicuramente non alla prima “ombra” mi guarda sfogliare le pagine della Gazzetta sul Verona e sulle trattative in corso in questo mercato invernale. Carlo, vecchio cuore gialloblù, ha voglia di parlare. Soprattutto ha voglia di parlare dell’Hellas.

“È dura quest’anno ragazzo mio”- mi dice in dialetto – “questa squadra qua non è abbastanza buona per la Serie A. Troppi giocatori stranieri, poca grinta, non c’è amore per questa maglia. E la società poi.. lasciamo perdere. Miserie!” – poi prosegue – “Una volta era diverso. Io seguo il Verona dagli anni 60. Ho visto di tutto, dallo scudetto alla Serie C, ma anche negli anni peggiori c’era più amore verso questa squadra. Tutti correvano e si dannavano l’anima.” 

Lo vedo triste e allora gli chiedo di qualche bel ricordo passato legato all’Hellas: – “Lo scudetto dell’85 è stato fantastico, a Bergamo facemmo una festa mai vista, ma io ho tanti bei ricordi anche degli anni prima. Zigoni, Maddè, la finale di Coppa Italia! Tutti bei momenti. Ma se devo dirtene uno in particolare mi viene in mente il gol di Angelo Orazi contro la Juve qua al Bentegodi. Ero allo stadio quel giorno li. È salito in cielo in mezzo ai difensori della Juve e ha colpito la palla con un gran colpo di testa. Carmignani, il portiere bianconero, è riuscito a deviarla sulla traversa, ma poi la palla, dopo essere caduta, pian piano ha rimbalzato in rete. Penso che tutto la stadio abbia soffiato per farlo andare dentro quel maledetto pallone! E quella era una grande Juve, con Furino, Causio, Haller, Bettega, tutti giocatori molto forti… Ma quel giorno li vincemmo noi e io piansi per l’emozione. Adesso non riuscirei più a provare qualcosa di simile, anche se devo dire che dopo la vittoria col Milan (3 a 0) sono andato a dormire contento”

Gli chiedo se allo stadio ci va ancora e subito mi risponde: -“No quasi mai! Non riesco più a divertirmi come un tempo. Ma le partite però le guardo sempre. Tutte, fino alla fine. Anche quella di quest’anno a Udine… ” – “pensa ti che mona!” aggiunge ridendo.

Prima di andarmene dal bar provo a buttargliela lì una domanda sulla salvezza. “Mah – mi guarda – è durissima. Abbiamo buttato via già troppi punti. Speriamo che almeno quelli buoni non vadano via a gennaio. Io comunque nella salvezza ci spero! Ci speravo anche due anni fa con Mandorlini, ci spero anche adesso” Sono già sulla porta quando gli dico che ci vorrebbe uno Zigoni o, appunto, un Orazi e lui subito con un bel sorriso mi fa: “Magari! Ma di quei giocatori la non ne fanno più!“