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Gli ex di Napoli ed Hellas Verona

Sono tanti i giocatori e gli allenatori vissutiti sia sotto l’ombra dell’Arena che sotto quella del Vesuvio: eccovene una carrellata

Uno scontro tra Verona e Napoli ha sempre un sapore particolare, dettato da una rivalità che nasce da odio e storia. Per alcuni, da aggiungere a questo fattore singolarità, ci sarà anche la voglia di far male alla propria ex squadra. E allora attenzione a chi ha allenato entrambe, a chi giocò con una e ora allena per l’altra o a chi, semplicemente, gioca ancora.

Il primo di questa trafila è, in ordine cronologico, Fabio Pecchia. L’attuale allenatore del Verona viene acquistato nel 1993 dal Napoli, dopo che il Parma ne aveva prelevato il cartellino dall’Avellino. Con i partenopei gioca fino al ’97, diventando la colonna del centrocampo azzurro e uno dei pupilli di Marcello Lippi. Lascia gli azzurri a ventiquattro anni per accasarsi alla Juventus, favorendo così i tentativi di assestamento economico della società partenopea. Torna a Napoli nel 2000 ma ci rimane solamente per un anno, protagonista suo malgrado della retrocessione in Serie B. Nell’estate del 2013, dopo alcune esperienze come allenatore, viene posto dai partenopei come vice di Benítez e resterà al fianco dello spagnolo fino alla sua separazione dal Newcastle, per iniziare ad allenare il Verona.

A cavallo fra la prima e la seconda esperienza di Pecchia da calciatore azzurro, un giovane portiere napoletano iniziava a collezionare presenze con la squadra partenopea. I due, compagni di squadra all’epoca, si ritrovano al Verona vent’anni dopo. Lui è il secondo in ordine cronologico: Ferdinando Coppola. Diventa titolare in Serie B nel 2000, visti i dubbi di Novellino nei confronti di Bandieri, e rimane titolare fino a metà della stagione successiva in Serie A con l’allenatore Zdeněk Zeman, che però invita la società a trovare un giocatore più valido fra i pali. Così viene ceduto al Bologna e termina l’avventura con la squadra della propria città.

Il Napoli, però, non si risolleva e anzi, nel 2004 ne viene dichiarato il fallimento. I partenopei ricominciano dalla Serie C1 ma mettono subito in chiaro di voler tornare in alto. Per farlo viene allestita una squadra ben pronta per affrontare la categoria e tra i giocatori compare anche un veronese: Nicola Corrent. L’attuale vice-allenatore gialloblù, centrocampista dell’Hellas dal 2007 al 2009 in Lega Pro, era allora un valido centrocampista per un Napoli ambizioso. In mediana, alle volte con una maglia numero 10 dal peso di un catamarano, mette in cascina una trentina di presenze ma dopo la fallita finale play-off e dopo alcune contestazioni nei suoi confronti torna alla Ternana.

Il Napoli troverà il ritorno in Serie B l’anno successivo, ma la sua scalata coincide con il crollo in Lega Pro dell’Hellas Verona. I gialloblù, in zona retrocessione, decidono di affidarsi per l’inizio del 2008 a Maurizio Sarri, ma la sua avventura all’ombra del Bentegodi è appena bisestile: a fine febbraio viene esonerato senza aver mai vinto e con la squadra in ultima posizione.

Il Verona sarà però capace di uscire dal fango della Lega Pro, anche grazie a un sottostrato di grandi giocatori che portano la squadra in Serie B e le permetteranno di fare il salto in A. Fra questi c’è Jorginho, giovane italo-brasiliano che fa particolarmente bene nel primo anno in massima categoria. Gli basta poco per prendersi la mediana gialloblù, ma ancor meno per trasferirsi in al Napoli di fronte a un’offerta molto invitante anche per la società scaligera. Oggi è considerato uno dei migliori centrocampisti nel panorama europeo, anche se non è mai riuscito a convincere pienamente i commissari tecnici italiani Antonio Conte e Giampiero Ventura.

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