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Felisatti (Lo Spallino): “Occhio ad Antenucci. Bessa si sveglierà”

Costantino Felisatti, de Lo Spallino, ha parlato in esclusiva a CalcioHellas spiegando la situazione della SPAL in questo momento di campionato. La gara contro il Verona è un crocevia fondamentale e la tensione cresce. Si parla di VAR e di chi, da una parte o dall’altra, potrà fare male.

La SPAL come arriva alla partita?
Innanzitutto dovrebbe arrivarci riposata, perché dopo aver giocato venerdì ha ripreso martedì pomeriggio ad allenarsi. Sul piano fisico c’è dunque stato il tempo di recuperare chi non era a disposizione, su tutti Salamon e Antenucci. Sicuramente il morale non è dei migliori perché le sconfitte consecutive sono due dopo tre risultati utili consecutivi. Dopo la partita contro la Roma, però, le parole di Vagnati e le sue polemiche sulla VAR possono aver fatto un po’ da scudo alla squadra e quindi può aver consentito di essere più concentrati sul campo che sulle polemiche, che in questo momento sono state calamitate proprio dal direttore sportivo. Loro adesso sanno perfettamente che la gara con il Verona è fondamentale, come anche immagino sia lo stesso per i gialloblù. La tensione credo sia abbastanza evidente“.

Per l’ennesima volta la stessa domanda… Può essere decisiva per uno dei due allenatori?
La sensazione a Ferrara è che Semplici goda di fiducia incondizionata, perché viene da due promozioni dalla C alla B e dalla B alla A in due anni: questo non vuol dire vivere di rendita. Ha fatto un percorso nettissimo con meriti evidenti e dunque esonerarlo vorrebbe dire anche sconfessare un progetto nato in Lega Pro e culminato addirittura con la promozione in Serie A. Secondo me Semplici non rischia, però è anche vero che 10 punti in 15 partite non sono tanti: la media è di meno di un punto e, se non sbaglio, lui e Pecchia sono gli unici che con questa media sono ancora in panchina. Il mio parere su Pecchia è che lui già l’anno scorso sia andato molto male, con una squadra nettamente superiore alle altre però è stato promosso per il rotto della cuffia alla fine, dopo anche un recupero sul Frosinone. Però ho le percezione che Semplici sia messo meglio di Pecchia“.

La SPAL come si sistemerà, anche considerata la squalifica di Felipe?
Semplici è un allenatore che punta sempre sul gioco, ovvio che in Serie B poteva sfruttarlo viste le poche qualità dell’avversario. In Serie A si deve un po’ adattare ma il 3-5-2 non lo abbandona mai e ci può stare perché è il suo credo, è un suo dogma. Magari a gara in corso è più propenso a cambiare. Mancando Felipe, che è centrale di sinistra, da quella parte Cremonesi l’anno scorso ha fatto bene, in Serie A ha giocato poco ma potrebbe giocare lui; Vicari è titolare inamovibile al centro; a destra ha recuperato Salamon, che è titolare“.

Più Salamon, dunque, che Oikonomou?
Oikonomou sta facendo male, è sotto le aspettative. C’è da dire che ha giocato poco, però quando ha giocato non ha fatto particolarmente bene, quindi è un po’ giù di tono. Bisognerà capire se Semplici vorrà provare il rilancio di Oikonomou in una partita così delicata o se vorrà affidarsi a Salamon, che si era fratturato lo zigomo contro la Fiorentina, o se potrà rientrare in corsa anche Väisänen, un altro che era partito bene ma che invece ora sembra essersi un po’ perso“.

A proposito di uomini che non stanno rispettando le aspettative: finora è Borriello il vostro rammarico più grande?
Borriello è sicuramente un rammarico per quello che ci si poteva aspettare. Forse non è adatto al sistema di gioco di Semplici, perché non ha a fianco giocatori di grande qualità come li aveva a Cagliari, penso a Sau e Joao Pedro. Per un attaccante avere giocatori che mettono buone palle in mezzo è fondamentale. Anche il gioco di semplici si sviluppa sulle fasce, con Lazzari e Costa, o altrimenti Mattiello, ma di cross per ora non ne stanno arrivando tanti e per lui è più complicato. Più complicato perché deve abbassarsi molto a prendere la palla e, non essendo più un ragazzino, magari fa anche fatica a fare due fasi, cioè la prima d’impostazione del gioco e la seconda quella di farsi trovare pronto in area. Per questo non credo che questa cattiva partenza possa essere considerata una grossa sorpresa, però mi sembra che si sia calato bene nella realtà ferrarese“.

Molto meglio Paloschi?
Sì, Paloschi è un giocatore che sicuramente è più reattivo e poi è un giocatore molto abituato a lottare per salvarsi: al Chiavo l’ha sempre fatto e magari ha una mentalità diversa. Personalmente a me Paloschi piace moltissimo perché dà sempre l’anima, magari tecnicamente è meno valido di Borriello, però è uno di quei giocatori che davanti alla porta fa male. Butta dentro quei gol facili, quei gol sporchi, che servono alla squadra per salvarsi. Ora però il problema della SPAL è quello di arrivare in area. In Serie B le fasce viaggiavano, ora in A Lazzari non può più fare il vuoto e bisogna sfruttare queste palle sporche e Paloschi su queste è molto più efficace di molti altri compagni: lo confermano i gol con Crotone e Fiorentina buttati dentro da un metro e mezzo“.

Rimanendo in tema attaccanti: la SPAL si schiererà a tre dietro proprio come il Genoa. Temi maggiormente un Cerci che si abbassa a prendere il pallone o il nome di un Pazzini?
Credo che la SPAL, per i giocatori che ha, possa essere messa più in difficoltà da una squadra che non dà punti di riferimento, perché è anche abituata a giocare con quei tre là dietro molto alti. Il reparto offensivo del Verona sta rendendo meno delle aspettative, magari da Cerci non ci si poteva aspettare chissà cosa perché era fermo da un po’, però uno come Verde mi pare stia facendo molto bene. Pazzini non so perché non riesca a essere incisivo o a trovare spazio, però è comunque un bomber che ha una certa fama in Serie A. Quindi la SPAL deve preparare la partita sia nel caso in cui giochi Pazzini, sia nel caso in cui il Verona si schieri con il falso 9“.

Viviani sarà un ex della sfida, fra l’altro in prestito dal Verona. Ve lo state godendo…
Viviani affronterà questa gara da ex, non so quanto si sia trovato bene a Verona. Qui invece ha trovato continuità perché Semplici in quel ruolo non ha grosse alternative. Ma anche se avesse alternative probabilmente schiererebbe lui perché sta giocando molto bene. A me sta piacendo più in fase d’interdizione che in quella d’impostazione, è un recupera-palloni e fa lavoro sporco senza farsi notare ed è anche particolarmente ordinato. Dà una certa sicurezza ai difensori in protezione e poi ha personalità quando gioca la palla. Non va ai cento all’ora anche perché, altrimenti, staremmo parlando di un giocatore di livello europeo, però in una neopromossa sta facendo la sua figura: una scelta azzeccata di Vagnati“.

Quali sono, dunque, i giocatori da temere da una parte e dall’altra?
Il Verona in generale dovrebbe temere Antenucci, perché si è rivelato essere insostituibile: è un giocatore di movimento come mancava alla SPAL anche se è partito da sostituto. La SPAL dovrebbe invece temere Verde, perché mi sembra un giocatore capace di dare quella spinta in più per qualità e concretezza e può fare la differenza nella lotta alla salvezza. Bessa ora mi pare stia facendo male, però vien da dire che prima o poi si accenderà“.

A Verona ha circolato la voce di un interessamento dell’Hellas per Pasquale Schiattarella…
Mi risulta nuova. In questo momento siamo più interessati al mercato in entrata perché a gennaio la Società qualcosa dovrà fare. Non credo però che Schiattarella possa partire, è uno dei più esperti e viene da un’ottima stagione in B. Lui oltretutto ha un ruolo abbastanza importante e non penso che Semplici lo lasci partire. Diciamo che in questo momento, se dovessi pensare a qualcuno lontano dalla SPAL, sicuramente non è il primo a cui penso“.

La VAR ha fatto arrabbiare, nell’ultima giornata, sia Verona che SPAL: come sono stati sfavoriti gli estensi e come la pensi su questa questione?
Sicuramente la SPAL da inizio anno ha avuto tanti episodi a sfavore, però questo non vuol dire penalizzanti o ingiusti perché la SPAL, come tutte le squadre che devono salvarsi, è più in difesa che in attacco e questo aumenta la possibilità di episodi a sfavore. Parlando dell’ultima partita: è stato espulso Felipe dopo dieci minuti e il gol di Strootman sembrava viziato da un fuorigioco di El Shaarawy. La squadra si è lamentata per questi due episodi, ma io credo, personalmente, che la VAR sia un’innovazione positiva che ha eliminato molte polemiche. Basta guardare le reazioni dei giocatori in campo: non ci sono più proteste plateali per un fuorigioco non visto o quant’altro, perché l’arbitro va a vedere aiutato da chi c’è al VAR e poi chi è in campo si fida. Dopo è ovvio che, nel momento in cui sei terzultimo, o come il Verona penultimo, un episodio può fare la differenza proprio in termini di punti. Quando ti trovi a 9 o 10 punti farne uno in più contro la Roma o in casa contro il Genoa fa la differenza“.

E sul fuorigioco di Taarabt, come hai visto quella situazione?
Il fuorigioco di Taarabt è praticamente identico a quello di El Shaarawy e in entrambe le situazioni non è cambiata la situazione, cosicché il fuorigioco è rimasto dubbio. Evidentemente in nessuna delle due situazioni c’è stata un’immagine così chiara per il VAR da dire: no, era fuorigioco. Se in diretta l’arbitro o l’assistente non vedono il fuorigioco e alla VAR non si riesce a fugare il dubbio si va avanti su quella linea e nessuno interviene per dire di cambiare opinione“.

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