Roberto Bordin, ex vice-allenatore dell’Hellas Verona nell’era Mandorlini, siede sulla panchina dello Sheriff Tiraspol dal 2016 e ha recentemente vinto il secondo campionato del 2017. In Moldavia si è infatti deciso di tornare al campionato lungo l’anno solare, da marzo a dicembre. Così, dopo aver conquistato il titolo 2016/’17, Bordin ha potuto alzare anche quello di transizione del 2017.
Lo Sheriff è egemone nel campionato moldavo, con 16 campionati vinti negli ultimi 17 anni, ma il primo di Bordin è arrivato dopo una gran fatica. La stagione 2017 ha invece insignito del titolo lo Sheriff con un turno d’anticipo perché, come spiegato dall’ex gialloblù a La Gazzetta dello Sport: “Abbiamo fatto tesoro degli errori del passato“. In particolare l’errore di perdere 6 punti nell’aprile 2017, farsi recuperare e doversela giocare ai rigori con il Dacia.
Nella testa di Bordin, però, c’è soprattutto l’Europa League e i sedicesimi di finale, “Obiettivo che lo Sheriff non ha mai raggiunto“. Poco male, perché la squadra moldava è in testa al proprio gruppo riuscendo anche nell’impresa di battere la Lokomotiv Mosca in terra russa.
“Siamo andati lì per giocare, contro i primi della classe in Russia, zeppi di nazionali esperti… dopo lo svantaggio di Farfan non ci siamo disuniti, continuando a far gioco. Abbiamo prima pareggiato con Badibanga e poi nel secondo tempo il 2-1 di capitan Brezovec. Quando ho visto i ragazzi lottare anche dopo lo 0-1 e non perdere fiducia, mi sono rinfrancato“.
E adesso che manca solo un punto per i sedicesimi, che si fa? “Dall’8 dicembre, dopo l’ultimo match del gruppo a Copenaghen, ci pigliamo una pausa. Poi si vedrà: se passiamo ai sedicesimi, già a gennaio riprendiamo la preparazione, con un mese di anticipo“.