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Adailton a L’Arena: “Juric ha un compito difficile, ma non ha paura”

Adailton

Il doppio ex di Hellas e Bologna ha parlato con i colleghi del quotidiano scaligero in vista del match di stasera

Questa sera tra gli spettatori interessati di Verona-Bologna ci sarà sicuramente Adailton, uno che ha regalato gol e magie con entrambe le maglie delle squadre impegnate questa sera al Bentegodi.

Raggiunto dai colleghi de L’Arena per l’occasione, il neo-tecnico della Vigor Carpaneto ha detto la sua non tanto sulla partita in sé, quanto sugli argomenti “di contorno”: di seguito infatti le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex attaccante gialloblù ai colleghi del quotidiano scaligero.

MIHAJLOVIC. «Sinisa non smetterà mai di lottare: Lo aspettiamo tutti, lo voglio vedere in panchina il prima possibile. È stato mio allenatore a Bologna, è un guerriero, un leone, uno che non si tira mai indietro. E adesso è il momento di fare il tifo per lui».

JURIC. «Siamo stati compagni di squadra al Genoa: Ivan è un motivatore, chiede e dà sempre il massimo per arrivare col cuore dove gli altri sono più bravi. Il Verona dovrà viaggiare alle sue velocità, quindi mi aspetto un Hellas sempre aggressivo, una squadra di forte temperamento. Le salvezze, del resto, si ottengono con la sofferenza. Juric non è cambiato da quando era giocatore, è sempre se stesso, ci nasci così. Il suo compito? Deve dare un’identità a una squadra che l’ha persa per strada: la Serie B, nonostante la vittoria finale, ha evidenziato limiti e crepe, quindi non sarà un compito facile, ma Ivan non ha paura di niente e di nessuno».

LA SALVEZZA. «Il Verona deve partire forte, entrare subito nella dimensione serie A, fare punti, dare un segnale e elevare l’autostima. Chi va in campo dovrà avere tanta voglia di lottare per la A. Chi sarà il trascinatore? Mi auguro Di Carmine».

LA SERIE A. «La Juve è sempre la favorita: già era la più forte, e ora con De Ligt si è ulteriormente rinforzata. L’Inter però ha preso Conte e pure Lukaku, ed è in corsa. La sorpresa? La Fiorentina di Ribery, uno a cui potranno costruire attorno qualcosa di interessante».

ADAILTON ALLENATORE. «Mi porto dentro tanto di Carlo Ancelotti e di Gian Piero Gasperini: del primo mi piace l’organizzazione, la capacità di adattamento, la gestione del gruppo e la tattica, mentre il secondo ha una vocazione offensiva che, con equilibrio, mette in tutto quello che fa».

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