Il portiere, rimasto nella mente e nei cuori dei veronesi, racconta la storica retrocessione

Italo Ghizzardi, classe 1937, fu uno dei protagonisti della stagione gialloblù 1957/1958 terminata con la retrocessione del Verona in Serie B. Si parla di un Hellas che i più giovani conoscono solo attraverso i racconti dei nonni (“Gh’era Bagnoli, Basiliani, Bassetti, Del Vecchio…“).

Quello raccontato da Italo Ghizzardi, intervistato dai colleghi de L’Arena, è un calcio d’altri tempi, quando i giocatori avevano dei soprannomi quali el fiol del cogo, el pantofola, el pastasuta e gli spareggi si giocavano sotto il solleone in pieno luglio.

Ecco dunque le principali dichiarazioni dell’ex estremo difensore del Verona:

«Montipò è molto bravo, ma darei la mia pensione per giocare questo spareggio.

Nel 1958 giocammo in luglio con quaranta gradi: il Bari (che vinse 0-1 a Verona e 2-0 in Puglia, ndr) si allenò sulla spiaggia per abituarsi al caldo, noi in montagna. Fu un errore, eravamo cotti.

Anche noi venivamo da una stagione travagliata: eravamo giovani, avevamo una dirigenza inesperta, poi successe di tutto. Quello spareggio non lo posso dimenticare, piansi per settimane».