L’esterno gialloblù ha parlato con i colleghi de La Gazzetta dello Sport in vista del match contro l’Inter
Quella contro l’Inter non è mai una partita normale per Marco Davide Faraoni: l’esterno gialloblù con la maglia meneghina ha infatti debuttato non solo in Serie A, ma anche in Champions League.
In vista della gara in programma domani al Meazza i colleghi de La Gazzetta dello Sport hanno quindi deciso di raggiungere proprio il classe ’91 per scambiare con lui due chiacchiere sul match e non solo. Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
EX NERAZZURRO. «Con l’Inter ho debuttato in Serie A dieci anni fa: il ricordo del Triplete era freschissimo e per un ragazzo come me sembrava quasi irreale essere in quello spogliatoio. L’Inter per me ha rappresentato un sogno che si è tramutato in realtà, lì ho anche giocato la Champions League e questa è un’emozione indescrivibile».
L’HELLAS. «Mister Juric ci ha dato identità e credibilità: ora il Verona viene rispettato da tutti e questo è la conseguenza del gioco e dello spirito con cui abbiamo sempre affrontato le gare, a prescindere dal risultato. Per quanto mi riguarda, all’inizio della scorsa stagione volevo dimostrare di poter giocare in Serie A, mentre quest’anno volevo confermarmi, e credo di essere riuscito in entrambi gli intenti. Il paragone con Hakimi? Mi rende orgoglioso, ma lui è davvero un fenomeno».
IL PERIODO. «Quando insegui a lungo un obiettivo e poi lo raggiungi, può capitare che ci sia un rilassamento inconscio, ed è possibile che a noi sia capitato questo. Dobbiamo inoltre analizzare le ultime sconfitte: a mancare non è stato il gioco, quanto la cura dei dettagli. Fino a qualche tempo fa eravamo sempre precisi, ora lo siamo meno. Noi comunque non abbiamo mollato, ci mancherebbe: siamo motivati a chiudere al meglio il campionato sia per noi stessi che per i nostri tifosi. La valutazione di questa stagione terrà conto anche degli ultimi mesi, quindi sarebbe un peccato intaccare quanto di bello fatto finora».
LA GARA. «Andiamo a San Siro per affrontare la migliore squadra del campionato: forse l’Inter non si esprime sempre con brillantezza, ma è solida, fortissima, ha la mentalità vincente trasferitale da Conte e quando segna è difficile recuperarla. Mai vinto al Meazza? Andiamo là per giocare come sappiamo fare, affrontandoli faccia a faccia e senza mollare mai».
Le meio
Rilassamento…forse lavorate troppo…per carità…
De inconscio ghe poco