L’ex membro dello staff gialloblù si è raccontato a L’Arena in vista del match in programma oggi al Ferraris
Le retrocessione del 2016, Sampdoria-Verona e la speciale dedica di Zaccagni: sono stati questi gli argomenti principali toccati da Enrico Nicolini, ex collaboratore nell’Hellas di Mandorlini (nonché doppio ex della gara odierna), durante l’intervista concessa ai colleghi de L’Arena.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
LA RETROCESSIONE. «Mi dispiace è come è finita la mia avventura all’Hellas: la stagione 2015/2016 si mise in salita sin da subito: partire e avere fuori Toni, Pazzini, Ionita, Romulo e Viviani, senza contare altre problematiche, fu molto duro. Mandorlini aveva in mano la squadra, come dimostra la partita di Frosinone in cui in dieci rimontammo da 3-0 a 3-2, evento impossibile se il mister non avesse tenuto le redini del gruppo. A Verona comunque ho lasciato il cuore. Qualche tempo fa ho anche parlato al telefono con Setti al telefono: nessun problema tra di noi, anzi…».
DOPPIO EX. «La Sampdoria non è diversa dall’Hellas, entrambe hanno la necessità di vendere per restare in Serie A. Da tifosi a volte si fatica a comprendere, ma ci sono costi altissimi e i club di piccola-media fascia sono costretti a fare plusvalenze».
L’HELLAS. «A casa ho la maglia di Zaccagni, un ragazzo che esordì con noi a Verona. Una dedica speciale che mi ha commosso: sono andato a trovarlo in albergo quando sono venuti a giocare col Genoa. È stato un bell’incontro. Lui e Barak insieme a Silvestri hanno fatto grandi cose in questa stagione. Ed è normale che abbiano delle ambizioni, come del resto lo stesso Juric…».