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Ag. Gaich a CH: “Il gol è la ricompensa per il suo impegno. Pensa solo alla salvezza”

Intervista al procuratore dell’attaccante argentino autore della rete decisiva contro il Sassuolo

Al 95’, da trentacinque metri e sotto la pioggia di un Bentegodi vestito a festa per l’occasione: così è arrivato il suo primo gol con la maglia dell’Hellas. Il più importante della sua carriera, lo ha definito così Adolfo Gaich, l’eroe gialloblù nel giorno del centoventesimo anniversario del club. L’argentino ha segnato il 2-1 contro il Sassuolo che permette al Verona di alimentare le speranze salvezza a nove giornate dalla fine.

Per commentare il suo momento, CalcioHellas.it ha contattato in esclusiva il suo procuratore, Pablo Caro. Di seguito dunque la nostra intervista integrale all’agente.

Lei era allo stadio ieri e ha cenato con Adolfo dopo la vittoria: come lo ha visto?
È stata una partita dura per il Verona, Adolfo ha avuto la possibilità di entrare gli ultimi minuti per cercare il pareggio e poi hanno vinto grazie al suo gol, in una gara importante per il club perche si festeggiavano i 120 anni. Dopo abbiamo cenato insieme e l’ho visto contento per la rete che era qualcosa che cercava da tempo: lo ripaga del lavoro e dell’impegno di questi mesi. Per un attaccante è importante segnare, oltre alla partecipazione al gioco che era qualcosa che comunque stava facendo bene. Ora avrà una settimana più tranquilla e questa vittoria spero possa essere una spinta in più per la squadra che merita dì salvarsi”.

Come ha vissuto le ultime settimane?
Adolfo è sempre concentrato sul campo, agli aspetti da migliorare e ad aiutare il Verona. È in un grande club, con tifosi che seguono la squadra ovunque e questo è fantastico. Il suo obiettivo principale è salvare l’Hellas”.

Dopo la partita lo ha definito il gol più importante della sua carriera: è d’accordo?
Il gol che ha segnato ieri mi ha dato tanta soddisfazione, perché nei momenti difficili ti si aprono porte insperate. Lo conosco da quando aveva 15 anni, fuori dal campo è un ragazzo dal cuore grande. Ricordo anche un gol in una vittoria contro il River al Monumental con la squadra che viveva un momento di difficoltà”.

Tornando al suo arrivo a Verona, cosa ricorda della trattativa e come si sta trovando?
Quando il Verona ci ha chiamato siamo stati subito molto felici. L’Italia è un Paese che ci piace, bellissima da ogni angolo che la si guardi e simile all’Argentina per la gente: ci sentiamo a casa. Spero che Dio continui a illuminare nel cammino questa squadra, allenatore e dirigenti. Io ora torno in Argentina con la maglia del Verona e tiferò da lì”.

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