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Torino, Juric: “Non sono deluso. Mi auguro che il Verona si salvi”

Le dichiarazioni dell’allenatore croato dopo il pari col Verona

L’allenatore del Torino, Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa dopo l’1-1 contro il Verona: “Mi aspettavo una partita così, sapevo che sarebbe stata difficile. Abbiamo fatto il primo tempo giusto, non siamo riusciti a fare alcune giocate anche per il valore degli avversari. Preso gol su corner, poi pareggiato e non abbiamo concretizzato, pur rischiando su Lazovic. Ma non sono deluso”.

CLASSIFICA. “C’è poca differenza tra essere noni o decimi ed essere in zona retrocessione, se fai errori li paghi. E’ il caso anche del Toro, ha lottato per salvarsi e basta poco per fare come quest’anno o l’anno scorso. Il Verona ha fatto ottime prestazioni, ma ha sbagliato qualche dettaglio. Ora stanno sistemando le cose e possono fare molto bene nel ritorno”.

HELLAS. “Era bello il mio Verona, ma basta poco per perdersi. Per questo modo di giocare, devi essere in qualche senso esagerato”.

PRIMO TEMPO.  Abbiamo dominato nel primo tempo, ma non siamo riusciti a creare e abbiamo giocato con la testa giusta. Si è complicata dopo il gol, ma ho visto bene la mia squadra negli ultimi minuti”.

IL GIOCO DI JURIC A VERONA.  E’ un gioco esagerato. Devi prendere i giocatori giusti e allenarti nel modo giusto, poi diventa troppo bello. E’ giusto che chi lo ha provato, come Bocchetti, voglia giocare così perché ti puoi divertire”.

ATTACCO. “Vlasic e Sanabria giocano entrambi spalle alla porta, ma c’era un bel giocatore come Hien. Sono soddisfatto, non deluso: con Pellegri hai altre caratteristiche, che attacca la profondità e hai più opzioni”.

SULEMANA.  Sia Hien, sia Doig che Sulemana possono giocare questo tipo di calcio. Hanno pagato un po’ le situazioni, devi imparare le cose, ma le caratteristiche sono giuste. E possono solo crescere. Cosa ha pensato al gol sbagliato di Lazovic?
“Che mi vuole tanto bene…(ride, ndr). Il Verona si salva? Mi auguro di sì. Sicuramente”.

VINCERE SPORCO. E’ qualità, secondo me. Non è mentalità, è qualità: così dipendono i valori di mercato, perché chi vale 10 fa gol e chi vale 2 non lo fa. La mentalità c’è stata, è mancata qualità. Abbiamo attaccato tanto nel finale, potevamo sfruttare meglio le ultime due situazioni”. 

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