Il capitano dell’Hellas Verona ha parlato ai microfoni di Radio Adige
Raggiunta dai microfoni di Radio Adige, Michela Ledri ha parlato dei propri inizi nel mondo del calcio, ma anche della fascia di capitano, del campionato e non solo.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni della giocatrice dell’Hellas Verona Women.
GLI INIZI. «La passione per il calcio nasce in famiglia, mia madre, mio padre, mio fratello e i miei zii giocavano tutti e quindi già a cinque anni ho cominciato a giocare anch’io. Dopo aver giocato con i maschi, a quattordici anni sono passata al Bardolino Femminile e da lì è partito il mio percorso in questo mondo».
CAPITAN LEDRI. «Dopo essere stata la vice di Giorgia Motta, un ottimo esempio per me, da due anni sono capitano dell’Hellas. Vestire la fascia della squadra che tifo sin da bambina è un onore e sono felicissima di esserlo. Cosa ci vuole per essere capitano? Tanta attenzione a cose che prima davo per scontate. In campo poi cerco sempre di dare il massimo e di non mollare mai, un atteggiamento che cerco di trasmettere alla squadra».
LE EMOZIONI. «Il calcio è sempre stato il mio sport e dopo tutti i sacrifici fatti, sia da me che dai miei genitori, ora sto raccogliendo i risultati. Il premio al Gran Galà del Calcio? Non me l’aspettavo, ne sono molto fiera».
LA NAZIONALE. «Mi sono goduta le giovanili della Nazionale, soprattutto quando sono stata in Giappone per il Mondiale Under 20. Purtroppo in Nazionale maggiore sono stata sfortunata: dopo aver esordito, mi sono rotta il crociato…».
I MODELLI. «A livello di calcio maschile mi sono sempre piaciuti Javier Zanetti e Roberto Carlos, mentre da quando seguo il calcio femminile mi piace Lisa Boattin, uno dei terzini più forti in circolazione».
IL CAMPIONATO. «Quest’anno non siamo partite come volevamo, però nelle ultime partite stiamo tirando fuori cuore e cattiveria per arrivare al risultato, una caratteristica che il “mio” Verona deve avere. Noi cerchiamo di migliorarci e di imparare sempre cose nuove, se ci riusciremo potremo toglierci delle soddisfazioni».