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Le basi, la gavetta e il ritorno a Verona: Zaffaroni, chi è il nuovo allenatore gialloblù

Alla scoperta del tecnico che affiancherà Bocchetti nella rincorsa alla salvezza

Solo qualche anno fa guidava la Caronnese verso la conquista della Lega Pro, ora Marco Zaffaroni è arrivato in Serie A con l’obiettivo di raggiungere la salvezza. Una carriera da giocatore da difensore centrale per di più in C, con un’esperienza in Serie B al Taranto, e ora affiancherà un altro ex difensore come Bocchetti sulla panchina dell’Hellas Verona.

Cinque anni fa, Zaffaroni non allenava tra i professionisti. L’inizio da vice di Pagliari al Perugia nel 2009, un breve periodo ad interim, poi la gavetta tra Eccellenza e Serie D con la Folgore Verano e la Folgore Caratese. Dopo averci giocato dal 2004 al 2008, nel 2016 è approdato al Monza, dove ha vinto il campionato di Serie D e nella stagione 2017/2018 con i brianzoli si è posizionato al quarto posto, salvo poi essere eliminato dal Piacenza ai playoff ed essere esonerato la stagione successiva ad ottobre.

Il suo calcio però non è passato inosservato. Nel 2019 ha ricevuto la chiamata dell’Albinoleffe e con la società bluceleste ha raccolto due settimi posti in classifica, che si traducono nella conquista dei playoff. La Serie B sfiorata sul campo e raggiunta poi grazie al Chievo. Ma è solo un’illusione. Dopo aver firmato il contratto, la società gialloblù è fallita e Zaffaroni è rimasto svincolato. Dal Veneto alla Calabria, dopo pochi giorni il cinquantatreenne ha ricevuto l’offerta del Cosenza, ma la sua esperienza in rossoblù è terminata a dicembre quando è stato esonerato. E adesso, dopo un anno e mezzo di distanza è tornato a Verona.

«“Senza le basi, scordatevi le altezze”. Ho letto questa frase che racchiude il mio modo di operare. Non si può iniziare, come si fa spesso, a parlare di tattica e preparazione fisica senza un substrato di educazione e modi di agire validi. Sono imprescindibili. lo ribadisco spesso anche alle mie figlie, che sono le cose più importanti della vita. Tornando ai calciatori, è importante trasmettere anche una componente affettiva. Fermo restando che quando si sbaglia è giusto intervenire» aveva dichiarato in un’intervista a Sky Sport l’allenatore milanese che spesso ha schierato le sue formazioni con il 3-4-1-2. Questa potrebbe essere la base condivisa anche con Bocchetti per far riprendere quota all’Hellas.

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