Il nuovo difensore gialloblù si è presentato ai microfoni della sala stampa di via Olanda
Si è tenuta in mattinata la conferenza stampa di Isak Hien, intervenuto ai microfoni di via Olanda per presentarsi al popolo gialloblù.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL RUOLO. «In carriera ho spesso giocato sia in mezzo che a destra nella difesa a tre, quindi vanno bene entrambe. Sulla sinistra invece per me è un po’ più difficile perché non sono un mancino naturale. In passato ho sempre giocato attaccante, poi tre anni fa un allenatore mi ha consigliato, visto il mio fisico, di arretrare in difesa. All’inizio non sapevo se sarebbe stata una buona idea, ma ha funzionato e non mi posso lamentare».
L’ITALIA. «In Serie A ho trovato una grande intensità e grande qualità rispetto al campionato svedese. Questo campionato poi ha una grande tradizione di difensori».
IL DEBUTTO. «Il mio debutto è stato emozionante, anche perché ho giocato la mia prima partita subito dopo essere arrivato in Italia. Per me è stato motivo di grande onore e orgoglio arrivare e giocare subito in Serie A, un sogno di bambino realizzato».
LA TRATTATIVA. «È difficile dire una sola motivazione per cui ho scelto Verona: è un club di grande storia, con grandi tifosi e un ottimo allenatore ed ex difensore. Per me è un grande passo in avanti nella mia carriera e un’occasione di crescita».
IL MODELLO. «Giocando a lungo come attaccante il mio idolo è sempre stato Drogba, poi da quanto sono diventato difensore ho iniziato a guarda Van Dijk».
LA SAMPDORIA. «La prima vittoria alla mia prima da titolare è stata bellissima sia per me che per la squadra, in quanto ci ha tolto un po’ di pressione. Il Bentegodi? Da un lato ero abituato perché anche i tifosi dello Djurgardens sono molto caldi, ma quelli dell’Hellas mi hanno stupito perché forse lo sono ancora di più».
LA LAZIO. «Immobile è un grandissimo attaccante e con questo tipo di giocatori, con così tanta esperienza, è fondamentale rimanere sul pezzo per tutta la gara perché un attimo di distrazione può risultare fatale».
IL MISTER. «La mia prima impressione su Cioffi è che sia un allenatore che lavora molto e che si aspetta tanto da tutti quanti. Ci siamo parlati e abbiamo subito messo in chiaro quali secondo noi fossero i miei punti forti e quelli deboli. Il modo d giocare? In carriera ho sempre giocato in club che adottavano una tattica difensiva aggressiva, quindi questo modo di giocare mi si adatta molto bene. Sono abbastanza veloce, quindi anche se dietro di me c’è diverso spazio posso fare bene».
LA CITTÀ. «Le prime impressioni su Verona sono molto positive: è molto bella, ha alcune caratteristiche della grande città ma anche uno splendido centro storico. Il nostro campo di allenamento poi è immerso nella natura e la zona del lago è fantastica».
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