Andrea Maldera, Francesco Bordin e Gianluca Maran hanno parlato della sfida il bomber serbo e la difesa gialloblù
Dopo averlo già fermato con la Fiorentina, il Verona si ritrova ad affrontare Dusan Vlahovic: il bomber serbo questa volta vestirà però la maglia della Juventus e proverà ad aiutare i nuovi compagni a riscattarsi dopo il k.o. della gara di andata.
Ma come fare per bloccare nuovamente il capocannoniere del campionato? I colleghi de La Gazzetta dello Sport hanno provato a chiederlo ai tre match analyst Andrea Maldera (con Allegri al Milan e con Shevchenko con l’Ucraina), Francesco Bordin (ex Italia Under 21) e Gianluca Maran (figlio Rolando, con lui durante le esperienza a Cagliari, Chievo e Genoa), i quali hanno detto la propria a riguardo.
Di seguito, dunque, le loro principali dichiarazioni.
MALDERA. «Il Verona non cambierà i propri principi per Vlahovic: vedremo aggressione, marcature uomo su uomo e tentativi di non fargli arrivare palloni puliti. Al centro ci sarà Günter, non Casale. Credo che l’Hellas andrà meglio all’inizio, mentre alla lunga la stanchezza potrebbe avere un ruolo importante: se la pressione calerà, la Juve potrà far valere la qualità dei propri campioni».
BORDIN. «Vlahovic è il secondo giocatore della Serie A per tiri e il primo per passaggi-chiave ricevuti e per palloni persi, il che vuol dire che alla Fiorentina era un riferimento, non solo un bomber. Il dato clamoroso riguarda però la sua efficacia davanti al portiere: a fronte di una media del 30-40%, lui ha toccato punte del 66%. Il Verona, secondo le statistiche la quinta squadra più aggressiva d’Europa, quindi dovrà dovrà pressare e… sperare che Vlahovic non sia in giornata!».
MARAN. «Il Verona non può pensare di anticipare sempre Vlahovic, perché Dusan è molto bravo anche ad attaccare la profondità e quindi bisogna essere prudenti. Occhio poi ai piazzati: l’Hellas marca a zona e la Juve può battere corto per muovere la difesa e sfruttare i centimetri. Con Vlahovic e Zakaria (entrambi circa 190 cm, ndr), i giaganti aumentano».
