
Il collega sardo, raggiunto dai nostri microfoni, ha parlato del nuovo tecnico gialloblù
Eusebio Di Francesco è il nuovo tecnico dell’Hellas: il tecnico pescarese è stato ufficializzato nella giornata di lunedì ed è quindi pronto a cominciare la sua nuova avventura dopo un’esperienza cagliaritana tutt’altro che esaltante.
Ma che tipo di tecnico è il nuovo mister gialloblù? Per conoscerlo meglio abbiamo raggiunto Fabio Ornano di CalcioCasteddu, il quale ci ha parlato un po’ degli aspetti positivi e negativi dell’avventura sarda di DiFra: di seguito dunque, la nostra intervista al collega.
Il ricordo lasciato a Cagliari da Di Francesco non è senz’altro positivo: in cosa non ha convinto?
«I problemi si sono manifestati già in estate, quando è mancata armonia con la società sul mercato: Di Francesco voleva proporre il suo 4-3-3, ma per stravolgere l’ormai storico 4-3-1-2 del Cagliari devi avere gli uomini giusti e lui non li aveva. Credo che lui si aspettasse di avere più potere in quanto era arrivato con un ruolo di manager, ma alla fine la volontà di Giulini di avere sempre avere l’ultima parola gli ha tolto la libertà richiesta. Ciò lo ha portato a dover adattare giocatori come Joao Pedro e Marin in ruoli non loro, una scelta confusionaria che non si è certo rivelata vincente, così come l’utilizzo di elementi ormai “logori” e avanti con l’età come Godin. È poi mancata la solidità: dopo mesi di gestione Di Francesco non sembrava ancora avere in mano il gruppo e si lamentava in conferenza del fatto che, nonostante le buone settimane di lavoro, una volta arrivata in partita la squadra non lo seguisse, dichiarazioni che ovviamente non sono andate molto a genio né alla piazza, né ai calciatori, né alla dirigenza. Il risultato è stato il “taglio” di senatori Pisacane e giovani come Walukiewicz, a cui è seguito uno spogliatoio spaccato e composto da “gruppetti”».
Guardando l’altra faccia della medaglia, cos’ha lasciato di buono?
«Con lui sicuramente c’è stato un approccio differente al calcio: a Cagliari non abbiamo mai visto ali, ma quando lui ha avuto possibilità di buttare nella mischia Sottil ha fatto vedere che il giocatore era “spendibile”, per quanto acerbo. Credo che questa idea molto offensiva e innovativa sia però stata l’unica cosa positiva insieme al fatto di aver provato a mettere una toppa agli errori commessi. Francamente, però, è troppo poco. Come detto, la sua esperienza a Cagliari non è nata sotto i migliori auspici, ma è possibile che Di Francesco sia il classico allenatore non adatto a tutte le piazze. Chissà, magari a Verona si ritroverà: credo che non sia mai stato un campione della panchina, però penso anche che non sia improvvisamente diventato un brocco. Sicuramente ha tanto da farsi perdonare…».
Qual è il suo modo di giocare? Come pensi si adatterà alla squadra lasciata da Juric?
«Credo che la rosa dell’Hellas dovrà essere ritoccata per venire incontro all’idea di calcio del nuovo tecnico: Juric ha fatto qualcosa di ottimo e ha lasciato una buona base, ma guardando i giocatori di oggi viene da pensare che ci saranno dei correttivi per consentire alla squadra di schierare il 4-3-3. I punti-cardine di Di Francesco sono gli esterni offensivi e, soprattutto, il regista. Per quanto riguarda quest’ultima figura, servirà un centrocampista completo che sappia fare entrambe le fasi e che abbia anche dei piedi buoni. Parliamo di un profilo molto raro…».
L’Hellas ha in casa Veloso e potrebbe forse riconfermare Ilic…
«Non so quanto Veloso possa garantire sotto il profilo della dinamicità, però è sicuramente un giocatore di altissimo livello. Parlando di Ilic, Di Francesco è uno che “vede” i giovani, ma con cautela. Penso comunque che abbia già parlato della rosa con Tony D’Amico e che in ritiro farà ulteriori valutazioni. L’importante è che la società lo accontenti, altrimenti si ritroverà nuovamente a dover rattoppare una situazione che avrebbe voluto costruire in maniera differente».
Chiudiamo con il mercato: ogni allenatore ha dei “fedelissimi”, giocatori che tende a “portarsi dietro” ovunque vada. Anche Di Francesco ne ha? Magari Duncan…
«Anche per lo storico, non sottovaluterei i giocatori del Sassuolo: tra i neroverdi ci sono elementi che garantirebbero certezze e che conoscono il modo di lavorare di Di Francesco. Credo però non sarà semplice in quanto il Sassuolo difficilmente si priverà dei suoi pezzi pregiati e, in caso, se li farà pagare profumatamente. Duncan invece potrebbe essere fattibile: Gattuso lo valuterà in ritiro, ma è un serio candidato alla partenza e il Verona potrebbe essere una soluzione. A Cagliari non ha fatto malissimo ma non ha neanche entusiasmato, quindi potrebbe avere voglia di riscatto e Di Francesco potrebbe permettergli di rimanere in Serie A».
