Il centrocampista, raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, ha parlato anche del ritorno in campo
I chilometri percorsi, il ritorno in campo, Juric, Gasperini e non solo: sono parecchi gli argomenti toccati da Adrien Tameze durante l’intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport.
Senza perdere tempo, andiamo quindi subito a vedere le principali dichiarazioni
MARATONETA. «Se corro tanto e bene aiuto la squadra. Quello è il mio compito e il mio modo di giocare: devo cercare di essere dappertutto, aiutare in difesa per poi cercare di farmi sentire in attacco. La mia mentalità? Quando ero al Nancy tutti parlavano bene di me, ma a un certo punto ho rallentato e la società non mi ha confermato. Sono stato sei mesi senza squadra e in quel momento ho capito che per avere di più dovevo dare di più e, una volta trovata un’altra squadra, ho cambiato marcia».
IL RITORNO IN CAMPO. «Dobbiamo tornare a esprimerci al meglio, giocando con il nostro spirito ed esprimendoci ai livelli delle prime settimane di gennaio. Quelli siamo noi, quello è il Verona che conosciamo».
TECNICI A CONFRONTO. «Gasperini e Juric hanno la stessa cultura del lavoro, sono simili tatticamente e chiedono entrambi molto dinamismo e forza fisica. Sono entrambi grandi allenatori e la classifica della Panchina d’Oro lo dimostra. Le differenze? Gasperini parla un po’ meno con i giocatori rispetto a Juric».
L’ITALIA. «La Serie A è il campionato dei sogni, quello che da piccolo seguivo in televisione. Peccato che il mio arrivo sia coinciso con il lockdown e le partite senza pubblico…».
GLI IDOLI. «Vieira mi è sempre piaciuto come giocatore, però ho avuto anche altri miti, Zidane su tutti. Ma anche Ronaldinho».