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Bergamaschi: “Sono nato e morirò tifoso dell’Hellas”

L’Ambasciatore Gialloblù ha parlato con i colleghi de L’Arena raccontandosi tra passato e presente

Un cuore che batte per il Verona, e non potrebbe essere altrimenti: Franco Bergamaschi, da oggi splendido settantenne, non ha mai nascosto il proprio amore per l’Hellas, squadra in cui ha peraltro militato in due distinte parentesi.

A ribadirlo una volta di più è stato lo stesso Lulù, il quale raggiunto da L’Arena ha avuto modo di parlare anche del proprio passato ma anche della squadra di Juric.

DI seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’Ambasciatore Gialloblù.

LULÙ. «Fu Gigi Mascalaito a darmi il soprannome “Lulù”: diceva che danzassi sul pallone. Un po’ era vero, anche se se a fine carriera lo facevo meno…».

GLI ESORDI. «Sono cresciuto nella Fiumeter, poi Avesa e Parona prima di passare a 14 anni al Verona con Tavellin e Fiumi. Quest’ultimo era stato anche segretario del Parona prima dell’Hellas. La prima in Serie A? Ero a Varese: giocai una ventina di minuti, poi divenni titolare».

L’HELLAS DI IERI… «Verona-Milan 5-3 fu la partita della vita. Se Pizzaballa non avesse subito fatto un miracolo su Bigon, credo però che sarebbe stata davvero dura. Il ritorno all’Hellas invece non fu molto felice: Garonzi stava iniziando il il disimpegno e se ne andarono colonne portanti come Luppi, Busatta e Zigoni. Devo dire poi che fummo anche sfortunati. L’esperienza nel settore giovanile? Bellissima sia con gli Allievi che con la Primavera. A questo proposito volevo mandare un forte abbraccio alla famiglia Gresele per quanto stanno passando in questo momento».

… E DI OGGI. «Juric sta dando molto al Verona, è un grande. Zaccagni come Bergamaschi? No, lui è più forte. È un bravo ragazzo e un calciatore fortissimo, mi auguro rimanga».

IL CALCIO MODERNO. «Il calcio mi piace sempre meno: ormai è solo business, mentre a me davano ciò che volevano, io volevo solo giocare. E poi ci sono sempre meno dribbling, sembrano tutti robot: il calcio deve essere gioia e felicità».

UNICA FEDE. «Sono nato e morirò tifoso dell’Hellas. Andavo con mio padre al Vecchio Bentegodi ho sempre sostenuto questa squadra, dalla Serie C alla Serie A. Mi viene la pelle d’oca a parlare del Verona».

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3 anni fa

Semel Hellas semper Hellas

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3 anni fa

Auguri ?

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3 anni fa

Grande

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3 anni fa

Ciao classe

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3 anni fa

Grande lulù../=\

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3 anni fa

Calciatori col cuore. E maglia gialloblu.

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