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Moras: “Nalla squadra di Juric rivedo lo spirito del mio Hellas”

Il doppio ex di Bologna-Verona ha presentato la sfida del Dall’Ara, ma ha toccato anche diversi argomenti interessanti

Il match in programma oggi al Dall’Ara, ma anche un tuffo nel passato e soprattutto l’associazione Save Moras: sono tanti e tutti molto interessanti gli argomenti trattati da Vangelis Moras durante il suo intervento al Salotto Gialloblù di HV Channel Radio.

Senza perdere tempo, andiamo quindi subito a vedere le principali dichiarazioni del doppio ex di VeronaBologna.

LA PARTITA. «Il Verona sta meglio del Bologna: l’Hellas sta infatti confermando quanto di buono fatto vedere l’anno scorso, mentre la squadra di Mihajlovic è in difficoltà. Ciononostante sarà una partita dura, quindi vedremo chi la spunterà…».

L’HELLAS. «Credo che il merito di questo Verona sia di Juric perché ha costruito un gruppo in cui tutti lottano e si aiutano a vicenda: l’Hellas è la cosa più importante e nessuno si sente al di sopra degli altri, il che è molto importante e permette alla squadra di rendere al massimo. Sembrano esserci lo stesso clima e lo stesso spirito che c’era nel “mio” Verona».

IL MISTER. «A Juric sono rimasti il carattere tosto e la voglia di vincere che aveva da giocatore, come dimostra il fatto che la sua squadra corre e lotta come faceva lui quando era in campo. Se uno vuole fare l’allenatore non può però continuare a pensare come un calciatore: deve selezionare ciò che gli serve per far rendere al massimo la squadra, e lui lo sta facendo bene pur mantenendo le proprie caratteristiche».

GLI EX COMPAGNI. «Quando l’ho conosciuto, Zaccagni era un ragazzo con tanta voglia di emergere e far bene. Ora è cresciuto, anche perché il Verona gli ha dato l’opportunità di farlo, e ora è un professionista. Rafa Marquez? Un signore sotto tutti i punti di vista e una persona molto semplice nonostante abbia vinto tutto. Ci sentiamo ancora».

LE PROMOZIONI. «Sia con il Bologna che con l’Hellas ho ottenuto due promozioni molto simili: sia da una parte che dall’altra ho vissuto l’entusiasmo di due città che avevano tanta voglia di tornare in Serie A. Entrambe le piazze vivono per la propria squadra e quindi dare il mio contributo mi ha fatto molto piacere. Ho ricordi bellissimi di tutte e due queste esperienze sia sotto l’aspetto sportivo che sotto quello umano».

IL FUTURO. «Ora sto studiando per rimanere nel mondo del calcio, ma ancora non so quale sarà la mia strada: potrei fare il d.s. oppure l’allenatore. Intanto prendo i patentini e poi vedremo, anche se al momento mi sento ancora un bambino che vuole giocare a calcio e quindi continuerò a farlo finché mi sentirò bene».

SAVE MORAS. «Devo ringraziare le persone che sono in Italia perché mi stanno aiutando molto con Save Moras in questo periodo in cui gli spostamenti sono molto ridotti a causa del Covid. L’obiettivo comunque rimane quella di sensibilizzare le persone sul tema della donazione del midollo osseo per dare una mano a tante persone che hanno voglia di vivere».

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3 anni fa

Si ecco….solo quelo peró….oggettivamente se non c’era Toni in quei 2 anni, non so dove potevano essere….per carità, meriti al Griso…ma come livello di gioco, non ghe paragone

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