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Frey: “A Verona fui coccolato. Juric? Da giocatore era un avversario tosto”

Il doppio ex di Verona-Inter ha parlato alla radio ufficiale gialloblù in vista del match del Bentegodi

C’è anche Sebastien Frey nel lungo elenco di doppi ex di VeronaInter, gara in programma questa sera al Bentegodi e valida per la quattordicesima giornata di Serie A, nonché ultima partita del 2021 dell’Hellas.

Per l’occasione l’ex portiere è dunque intervenuto al Salotto Gialloblù di HV Channel Radio, toccando diversi argomenti interessanti. Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

L’HELLAS. «Guardare il Verona è molto emozionante perché si vede una squadra che corre, si sacrifica e che ha dato la massima disponibilità al proprio allenatore. Credo sia una delle squadre che gioca meglio in Serie A ed è stato bello vederla imporsi anche da neopromossa. Credo poi che il mix tra giovani e giocatori esperti sia molto ben amalgamato».

L’INTER. «Il Verona anche contro l’Inter debba confermarsi, anche perché la pressione sarà tutta sulla squadra di Conte che, per non compromettere la rincorsa scudetto, non può permettersi passi falsi. Io penso che l’Hellas scenderà in campo per fare una bella partita, e credo che sarà così».

JURIC GIOCATORE. «Juric da avversario era molto antipatico da affrontare e metteva in campo tantissima quantità. Era quel tipo di giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero…».

IL VERONA DI FREY. «Il “mio” Verona non partì bene perché aveva bisogno di amalgamarsi un po’, ma c’erano tanti nomi importanti e alla lunga venne fuori la nostra qualità, anche grazie ai nostri tifosi. Quella credo sia stata la stagione più importante della mia carriera perché mi permise di mettermi in mostra e mi lanciò definitivamente. Ricordo poi ovviamente con grande affetto sia la città che i tifosi, dai quali sono stato coccolato e ai quali faccio tanti auguri».

VELOSO. «Ricordo che incontrai Veloso per la prima volta quando lui giocava nello Sporting e io nella Fiorentina, e ricordo che anche la Viola ci aveva messo gli occhi sopra. Lo ritrovai poi al Genoa e scoprii un ragazzo caratterialmente splendido e molto positivo. In campo poi aveva grande qualità e molta facilità di tiro: in allenamento era davvero complicato parare una punizione o un rigore di Miguel. Sono davvero contento di vederlo capitano e leader del Verona».

SILVESTRI. «Sono contento per Silvestri perché si sta confermando uno dei migliori portieri italiani. Ha personalità, continuità, sa essere decisivo ed è giustamente tra i papabili per la Nazionale. È davvero un portiere che mi piace».

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