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ESC. CH – Ferrarese: “Vi racconto Maicon al Sona. L’Hellas? Non sorprende più!”

L’ex gialloblù, oggi d.s. dei rossoblù, ha raccontato ai nostri microfoni il “botto” di mercato, spendendo poi due parole anche sull’Hellas

Maicon al Sona? Pare fantascienza, ma è così: il brasiliano, senz’altro uno dei terzini brasiliani più forti e vincenti mai passati per l’Italia, a gennaio sarà un giocatore rossoblù.

A portarlo in Serie D è stata una vecchia conoscenza dell’Hellas, Claudio Ferrarese (oggi d.s., appunto, del Sona), il quale in esclusiva ai nostri microfoni ha commentato uno dei più grandi botti di mercto della storia recente del calcio dilettantistico.

Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva all’ex centrocampista gialloblù.

Partiamo dalla bomba di mercato: Maicon al Sona. Come nasce? Una mattina ti svegli e decidi di portare uno dei più forti e vincenti terzini mai visti in Italia a giocare in Serie D?
«Non è proprio andata così (ride, ndr)! Tutto è nato da un nostro collaboratore che mi ha prospettato questa idea. Il campionato brasiliano finisce a dicembre e Maicon aveva voglia di tornare in Italia, quindi all’inizio quasi per gioco e poi seriamente abbiamo iniziato a lavorarci su e a parlare con il giocatore. Al momento siamo alle prese con un po’ di burocrazia, ma abbiamo anche già prenotato i voli. Certo che, fino a che non lo vedo qui, non ci credo…».

Un colpo quasi fantascientifico…
«All’inizio mi sembrava una cosa improponibile, però lui ci ha subito dato grande disponibilità e vuole portare con sé anche suo figlio. Per noi e per tutto il mondo dilettantistico è un colpo di grandissimo prestigio e il fatto che lui abbia accettato la nostra offerta mi riempie di gioia. Ripeto, però, che fino al 7 di gennaio vivrò con l’ansia che qualcosa vada storto…».

Parlando sempre di Sona: come se la cavano i giovani dell’Hellas?
«Dal Cortivo sta disputando un campionato eccezionale, infatti le sta giocando tutte da titolare e sta davvero facendo bene. Al Sona abbiamo poi i gemelli Cortese: Matteo ha giocato un po’ di più rispetto a Luca, ma è chiaro che per entrambi ci voglia un po’ di adattamento visto che sono dei classe 2002. Peccato che ora siano tutti e due bloccati dal Covid. Ieri ha poi esordito anche Multari, classe 2003: ha giocato quasi tutta la partita e non ha sfigurato. A loro a breve si aggiungerà anche Galazzini (ex capitano della Primavera gialloblù, ndr), anche lui nelle scorse settimane colpito dal Covid. In generale sono comunque molto contento di tutti quanti»

Due parole su un Verona reduce dell’ennesima impresa di stagione?
«Francamente credo che ormai ci sia poco da dire su questo Verona: non è nemmeno più una sorpresa. In panchina c’è un allenatore che ha dato un’impronta ben precisa: possono cambiare i giocatori in campo, ma la prestazione ci sarà sempre».

E su D’Amico invece? Il suo operato passa spesso sotto silenzio, ma in questo Verona c’è anche tanto del tuo “collega”…
«Credo che il grande lavoro di Tony sia sotto gli occhi di tutti, non so perché parlino così poco di lui… Io credo stia facendo qualcosa di incredibile e da parte mia posso solo fargli tanti complimenti».

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