Il doppio ex dell’incontro in programma stasera al Gewiss Stadium ha presentato la sfida ai colleghi de L’Eco di Bergamo
Massimo Donati ha un bel ricordo di Atalanta–Verona: era infatti il 19 aprile 2014 quando, in maglia gialloblù, contribuì a espugnare l’Atleti Azzurri d’Italia con un gran gol.
Doppio ex dell’incontro, il classe ’81 è stato raggiunto dai colleghi de L’Eco di Bergamo per presentare la sfida in programma stasera al Gewiss Stadium: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
“QUEL” GOL. «Ricordo bene la partita contro l’Atalanta della stagione 2013/2014: mister Mandorlini mi affidò la fascia di capitano per caricarmi e io lo ripagai con un gol segnato tirando al volo dai trenta metri. Poi però mi stirai: stagione finita…».
LA SFIDA. «Il Verona è come l’Atalanta, hanno gli stessi principi e io lo so bene: quando ero a Palermo Gasperini allenava e Juric era il suo vice. Il Verona ha preso la metà dei gol? Non conta nulla, entrambe recuperano palla alte e giocano uno contro uno in difesa. E poi l’Hellas ha un portiere strepitoso come Silvestri!».
I SINGOLI. «Il Verona ha perso due pilastri come Rrahmani e Kumbulla, ma ha lanciato Lovato e rilanciato Ceccherini. L’assenza di Kalinic? Il pericolo numero uno è Zaccagni, un giocatore che è cresciuto tantissimo e che fa tanto movimento, serve assist e tira in porta. È un calciatore che ha trovato l’ambiente giusto per lui».
A CACCIA DI RISCATTO. «Credo che quella contro il Sassuolo sia stata una sconfitta immeritata: non fossero arrivati i quattro legni il Verona certamente non avrebbe perso… Sia quel k.o. che quello arrivato contro il Cagliari sono però già alle spalle e l’ambiente è tranquillo. Detto questo, il Verona ha comunque tanta voglia di riscatto».