L’ex centrocampista gialloblù, raggiunto dal magazine ufficiale della Roma, ha parlate anche delle proprie esperienze all’ombra di Colosseo e Arena
«Roma-Verona sarà una bella partita»: questo il sintetico giudizio di Giuseppe Colucci, chiamato in qualità di doppio ex a presentare la sfida in programma stasera all’Olimpico, ma anche a spendere due parole su Ivan Juric e a rivivere le proprie esperienze all’ombra del Colosseo e dell’Arena.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex centrocampista al magazine ufficiale della Roma.
LA ROMA. «Fui tesserato nella Roma perché all’epoca giocavo nel Foggia (correva l’anno 1999, ndr): Franco Sensi aveva rilevato la squadra e aveva portato in giallorosso i migliori talenti. Fu un visionario, capì l’importanza di una squadra-satellite vent’anni prima degli altri. Sapevo comunque che non avrei avuto chance (Colucci non debuttò mai con i giallorossi, ndr): quella era una squadra che si stava costruendo per lo scudetto».
L’HELLAS. «Verona è stata un’esperienza determinante per la mia carriera: oltre all’esordio in Serie A (stagione 2000/2001, ndr) ci sono tanti bei ricordi che mi legano a quella stupenda città che ancora oggi, quando possibile, vivo ancora. Professionalmente mi ha segnato molto: ricordo la salvezza di Reggio Calabria, ma anche l’annata successiva. Eravamo una squadra ricca di talento con un allenatore molto quotato come Malesani, e a metà stagione ci trovavamo in zona UEFA. Poi però il voler a tutti i costi fare la rincorsa sul Chievo ci fece perdere lucidità e alla fine retrocedemmo…».
GLI ALLENATORI. «Fonseca è un manager di livello internazionale, anche se ovviamente paga un po’ lo scotto dell’adattamento al campionato italiano. Va lasciato lavorare. Juric invece può sembrare una sorpresa a chi non lo conosceva, ma non per chi segue con attenzione il calcio italiano. Aveva fatto molto bene anche a Mantova e Crotone, inoltre è molto vicino a Gasperini. Quest’anno sta facendo qualcosa di eccezionale».
E’ VERO ?