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Borini: “La ripresa? Sarà un po’ come giocare un Mondiale!”

L’attaccante gialloblù, raggiunto da L’Arena, ha anche parlato del proprio futuro

Dalla trattativa ai compagni di squadra, passando per la ripresa del campionato e il proprio futuro, Fabio Borini si è raccontato in una lunga intervista concessa a L’Arena.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’attaccante gialloblù.

L’ARRIVO A VERONA E JURIC. «Avevo altre offerte, con un paio di società ero anche abbastanza avanti nella trattativa, ma è bastata una telefonata di Juric per capire che il mister sarebbe stato l’ideale per me. Ho chiamato il mio agente e gli ho detto: “Verona è la piazza giusta”. Il mister mi piace tantissimo perché è diretto come lo sono io: forse a volte manchiamo di diplomazia, ma è meglio così»

IL CORONAVIRUS. «Ho trascorso la quarantena come tutti. Ora la mia famiglia è in Inghilterra perché qui saremo sempre in ritiro per due mesi, mentre là c’è una linea più morbida. Difficile dire chi abbia avuto ragione, ma la speranza è che quest’incubo sia davvero finito».

IL CAMPIONATO. «Riprendere ora rende il campionato simile a un Mondiale o a un Europeo, e questo mi galvanizza. Ora dobbiamo completare l’opera e salvarci. L’Europa? Bella e stimolante, ma prima arriviamo a quaranta punti. Siamo tutti pronti e lo spirito è quello giusto!».

IL FUTURO. «Verona è una città splendida e si vive d’incanto, ma non posso prevedere il futuro e quindi non so cosa accadrà dopo il campionato. L’unica cosa che so è che sabato prossimo contro il Cagliari sarò un giocatore dell’Hellas».

KUMBULLA E RRAHMANI. «Allenarsi giocando contro Kumbulla e Rrahmani mi permette di migliorarmi: li cerco spesso durante le partitelle, perché è dura superarli e quindi rper me è motivo di crescita. Sono fortissimi, sempre concentrati e non vanno mai in difficoltà».

I COMPAGNI DI REPARTO. «Gli altri attaccanti in rosa sono tutti bravi ragazzi e ottimi giocatori. Pazzini? Non sono nella sua testa e non so come si senta fisicamente. Il Pazzo è un grande campione, ma a una certa età il calcio può anche logorare. Sceglierà in autonomia e con serenità: quando arriverà l’ora di smettere, lo saprà».

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