Le dichiarazioni del dirigente gialloblù sugli scenari del prossimo calciomercato
Tony D’Amico, direttore sportivo dell’Hellas Verona, ha parlato a Sky Sport:
LA STAGIONE DELL’HELLAS. “Parlare di miracoli è un po’ così, credo che sia per il Lecce che per il Verona ci sia un progetto alle spalle e ci sia grande passione: questo, al di là dei momenti storici e di ciò che sarà il futuro, credo sia alla base di tutti i risultati che si possono ottenere. Per due neopromosse compensare il gap iniziale con le altre è molto difficile”.
CONSEGUENZE CORONAVIRUS. “Le difficoltà ce le avranno tutte, dalle grandi squadre europee alle piccole”.
CESSIONI FATTE A GENNAIO. “Per noi è stato fondamentale vedendo quello che stiamo vivendo oggi. Una società come il Verona davanti a determinate offerte non può pensarci tanto”.
COSA CHIEDE SETTI. “Siamo concentrati sula macchina organizzativa per farci trovare pronti a qualsiasi evenienza. Vogliamo finire bene il campionato perché è quello che conta, poi vedremo”.
SUPERARE I 24,5 MILIONI DI ITURBE. “Kumbulla vale 25 milioni? Secondo me è una cifra bassa (sorride, ndr). Marash ha fatto un campionato strepitoso ed è attenzionato dai top club europei. Sicuramente avrà tante richieste, ma ad oggi è presto per parlare di cifre. Noi facciamo una valutazione esclusivamente tecnica del giocatore. Non è detto che poi vada via. C’è tanto tempo ancora, sicuramente per noi è un grande onore avere un giocatore così che arriva dal settore giovanile. Per una società come il Verona dà veramente grande prestigio. Credo che sia un merito della gestione Setti, che è a Verona da 8 anni e ha speso tante risorse nel settore giovanile: ci ha sempre creduto e credo che questo sia un premio”.
JURIC. “Ci sono grandi attenzioni su Juric, ma i risultati parlano per lui. Per noi è fondamentale nel nostro progetto. Ci auguriamo di tenerlo con noi, per continuare quello che abbiamo iniziato l’anno scorso ancora per tanto tempo. Il nostro rapporto è stato molto sincero dal primo giorno e questa è stata la nostra forza. Proseguiremo su questo, chiaramente l’allenatore avrà tante opportunità, però abbiamo buone possibilità per crescere. Crescere vuol dire migliorarci nella struttura, che non sono solo i giocatori, ma più aspetti per consolidarci in Serie A. La chiarezza è alla base dei nostri rapporti, quindi se ci saranno i presupposti di andare avanti lo faremo con forza”.
SCADENZE CONTRATTUALI. “Non ne abbiamo parlato. Per risolvere una pratica del genere serviranno delle regole che Federazione e Uefa dovranno imporre: non possiamo discutere con i giocatori e trovare un accordo singolo. È impensabile. Verrà fatta una norma ad hoc per risolvere questo problema“.
MERCATO.“Credo che con il mercato corto si accorciano i tempi, ma alla fine le operazioni si fanno lo stesso. Mi immagino un mercato particolare e imprevedibile, con tanti scambi e prestiti. Ogni società avrà esigenze diverse e in base alle esigenze si muoverà in maniera diversa dall’altra. Noi abbiamo tanti giocatori in prestito per esigenze societarie, non credo che ci possa cambiare tanto. È un mercato globale e di giocatori ce ne sono tanti, dobbiamo avere la fortuna di scegliere quelli adatti al sistema di gioco. Mi immagino di poter arrivare a qualche giocatore che l’anno scorso sarebbe stato irraggiungibile: ci saranno valori dimezzati, e magari questo può permettere a società come il Verona di arrivare ad alcuni giocatori. La problematica è che noi abbiamo contratti in essere e invece i ricavi andranno via”.
PARTITE A PORTE CHIUSE. “Non basterà una partita. Sappiamo quanto sia importante avere uno stadio pieno: è la nostra benzina, la nostra forza, è ciò che ripaga la passione per questo lavoro. Credo che non sarà semplice”.