La giocatrice gialloblù si è raccontata durante l’ultima puntata di “Distanti ma… comunicanti“
Veronese, tifosa dell’Hellas e vicecapitana dell’Hellas Verona Women: difficile trovare in giro qualcuno “più gialloblù” di Giorgia Motta, una delle colonne portanti dello spogliatoio di via Sogare.
Ospite della rubrica “Distanti ma… comunicati“, Giorgia si è raccontata tra quarantena, Verona e calcio femminile. Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
LA QUARANTENA. «Anche se sono chiusa in casa, in questi giorni mi sto tenendo molto occupata: mi alleno, correggo compiti, cucino… Insomma, in realtà la fine della giornata arriva abbastanza in fretta…».
L’HELLAS. «Mi manca allenarmi, mi manca vestire i colori dell’Hellas, mi mancano le ragazze e andare al Bentegodi, anche perché quest’anno grazie alla squadra maschile ci stavamo davvero divertendo. La mia fede gialloblù? Tutti nella mia famiglia sono sfegati tifosi dell’Hellas, vado allo stadio sin da piccola!».
VERONA CITTÀ. «Stiamo vivendo un momento molto difficile, ma devo dire che sono veramente molto orgogliosa della mia città e dei miei concittadini: siamo rimasti uniti e abbiamo rispettato le regole. Ora speriamo di uscirne presto».
MOMENTO AMARCORD. «La partita del 2008 contro il Francoforte è stata sicuramente la più importante della mia carriera: essere arrivate in semifinale di Champions League è stato un traguardo importantissimo, e poi per me, veronese e tifosa del Verona, vedere 15.000 persone nel “mio” Bentegodi per sostenere la squadra femminile è stata veramente una soddisfazione enorme».
ORGOGLIO GIALLOBLÙ. «Non tutte le città possono vantare una squadra in Serie A maschile e una in Serie A femminile, quindi penso che questo sia motivo di grande orgoglio per Verona».
IL CALCIO FEMMINILE. «Adesso che il movimento femminile si sta sviluppando molto, spero di vedere sempre più persone sugli spalti di via Sogare: per noi ragazze sarebbe importantissimo avere tanti tifosi a sostenere i nostri colori!».