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Boris Radunovic, il gigante a difesa dei pali gialloblù

Il portiere serbo non ha avuto la possibilità di mettersi in mostra, ma che sia un ragazzo dalle grandi prospettive è indubbio

Prima del grave infortunio al ginocchio, Boris Radunovic era senz’altro uno dei portieri più interessanti del panorama calcistico italiano: arrivato all’Atalanta dal Rad Belgrado, il gigantesco (194 centimetri di uomo) portiere serbo ha infatti ben impressionato con le maglie di Avellino, Salernitana e Cremonese, tanto da convincere D’Amico a renderlo il “12” (anche se in realtà ha scelto il numero 96) dell’Hellas.

Andiamo quindi a scoprire qualcosa in più sull’estremo difensore gialloblù.

#96 BORIS RADUNOVIĆ
Data di nascita: 26 maggio 1996
Luogo: Belgrado, Serbia
Altezza: 1,94 m
Nazionalità: serba
Ruolo: portiere
Piede preferito: destro
Caratteristiche: imponente
Presenze in Serie A: 1
Presenze Hellas Verona: 0

«Radunovic è il portiere più forte ad aver mai giocato con l’Avellino, ma oltre a questo ha potenzialità enormi per la sua età e deve ancora mostrare gran parte del suo repertorio»
Cit. Carmine Amato

RAD BELGRADO
Radunovic fa il suo esordio tra i professionisti il giorno del suo diciassettesimo compleanno, il 26 maggio 2013, nell’ultima giornata della Super Liga Srbije di quell’anno: il Rad Belgrado, squadra con cui Boris è cresciuto, è avanti di 3 gol sul Radnički Niš. A quel punto l’allenatore Marko Nikolić manda in campo il giovane portiere per gli ultimi minuti al posto di Filip Kljajić. L’anno seguente Radunovic rimane a secco di presenze con la prima squadra, ma nel corso della stagione 2014/15 riesce a scalzare il collega Aleksandar Jovanović dal ruolo di portiere titolare e ad inanellare una serie di 23 partite da titolare consecutive, fra campionato e coppa, anche grazie alla fiducia del tecnico Milan Milanović. Il Rad Belgrado chiude una stagione importantissima in cui, fino allo scontro diretto della 28a giornata contro il Vojvodina, tiene vive le speranze di qualificazione all’Europa League. L’apporto di Boris Radunovic è fondamentale: esclusa la débâcle del 7-0 subito dal Čukarički, il portiere serbo subisce appena 14 gol in campionato. Su di lui si accende l’interesse dell’Atalanta, che lo porterà in Italia nell’estate del 2015.

ATALANTA E I PRIMI PRESTITI
Alla Dea gioca la sua prima e unica stagione nel 2015/16, senza riuscire a togliere lo scettro di portiere titolare al compagno Marco Sportiello. Edy Reja lo fa esordire in quella che è finora la sua unica gara in Serie A, all’ultima giornata di quell’anno: i nerazzurri si impongono 2-1 al Ferraris contro il Genoa. In estate viene ceduto in prestito all’Avellino e nella sua prima esperienza in Serie B ottiene 31 presenze, contribuendo alla salvezza dei biancoverdi che si piazzano al quattordicesimo posto. L’anno seguente l’Atalanta lo cede in prestito ancora in B, alla Salernitana, dove colleziona la bellezza di 36 partite stagionali. In questi anni veste un ruolo importante anche con la Nazionale Serba Under 21, alternandosi fra i pali perlopiù con Vanja Milinković-Savić. Dopo l’infortunio al ginocchio con la maglia della Cremonese, un anno più tardi, rientra in Under 21 nel giugno 2019. Con la selezione serba ha totalizzato complessivamente 18 presenze.

CREMONESE ED HELLAS VERONA
La terza esperienza in Serie B è con la maglia della Cremonese, ma inaspettatamente è la meno fortunata. I grigiorossi faticano più del previsto nelle prime giornate e, purtroppo, il 2 novembre 2018 al Bentegodi, nel corso della partita contro l’Hellas Verona, Boris Radunovic si infortuna al ginocchio. La rottura del legamento lo tiene fuori per tutto il resto della stagione, fino al sopracitato rientro in Under 21. Terminato il periodo a Cremona passa in prestito proprio ai gialloblù, con il suo trasferimento che viene ufficializzato il 15 luglio 2019.

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