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Barresi, sorrisi gialloblù negli ospedali. Poi la dura realtà: “Giocheremo a porte chiuse, perdendoci 2 milioni”

Il direttore operativo gialloblù ha parlato con i colleghi de L’Arena toccando vari argomenti, ma tutti ovviamente riconducibili all’emergenza

Un cascata di maglie gialloblù. È quella che ha invaso gli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma, oltre al Sacro Cuore di Negrar. A guidare, in alcuni casi, i van con all’interno il materiale, lo stesso direttore operativo dell’Hellas Verona, Francesco Barresi, che si è concesso in esclusiva a L’Arena in edicola stamani.

Un’emergenza che il club gialloblù e lo stesso dirigente, hanno sentito molto. «Abbiamo fatto nulla» esordisce Barresi, «rispetto a quello che fanno medici, infermieri insieme al personale del 118, della Protezione civile e gli operatori delle pulizie nei vari nosocomi. Un gesto di leggerezza e di appartenenza in questa terribile battaglia». Un migliaio di magliette originali della Promozione in serie A che, di questi tempi, l’anno scorso, pareva assai difficile. Accanto alle divise, gagliardetti, gadget per i più piccoli e tanto altro. «Volevamo colorare di gialloblù le pareti dei vari reparti, perchè all’interno, oltre a chi soffre, c’è chi lavora incessantemente e il Verona rappresenta un momento di svago, di spensieratezza oltre che di appartenenza».

LA RIPARTENZA. «Credo che sia inutile continuare sullo stillicidio delle date. Si riprenderà il 3, piuttosto che il 20 oppure il 30… La situazione è grave e ci sono persone che muoiono e soffrono ogni giorno. L’unica vera strada conduce alle porte chiuse che, ad un club come il nostro, comporterà un mancato incasso da qui a fine stagione di 2 milioni di euro. Bisogna ricordare che dovremmo ospitare al Bentegodi squadre del calibro di Napoli, Inter e Atalanta. Tre delle prime quattro con una posizione di classifica nostra, che dava maggior appeal a tutte queste sfide». I diritti televisivi e le sponsorizzazioni rappresentano gli introiti principali. «Il ticketing» precisa Barresi, «non è più impattante come un tempo, però per l’Hellas ha una grande rilevanza di tifo e rappresenta il 15 percento del fatturato». (…)

TAGLIO DEGLI STIPENDI. Barresi è molto chiaro. «Nel bilancio di un club medio-piccolo, gli emolumenti dei calciatori rappresentano più o meno il 70% dei costi. Un argomento che viene e verrà dibattuto nelle sedi più opportune. A me preme – prosegue il direttore, – ricordare come ad esempio il nostro Store, registri una perdita di 100mila euro. Credo che siano problemi molto gravi e di tutti gli italiani». Napoli, Cagliari e Spal, intanto, avrebbero fatto ricorso alla Cassa integrazione per i propri dipendenti. «Diametralmente opposto, il modo di operare del nostro presidente, Setti» rivela Barresi, «che ha già pagato in anticipo a tutti i dipendenti la mensilità di Aprile, visto il momento delicato». (…)

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