La centrocampista gialloblù si è raccontata ai colleghi di Metropolitano.it
Una grossa limitazione per gli atleti, ma anche un’occasione per godersi la famiglia: Erika De Pellegrini, intervistata dai colleghi di Metropolitano.it, ha raccontato la “sua” quarantena.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni della centrocampista della Primavera dell’Hellas Verona Women e della Nazionale Under 17.
I PRIMI CALCI. «Mia madre inizialmente non voleva che io giocassi a calcio perché lo considerava uno sport “da maschi”, quindi devo ringraziare il mio vicino di casa che l’ha convinta a farmi fare il primo allenamento con la squadra maschile di Lido di Venezia, il mio paese natale. Da lì in avanti ho cambiato altre due squadre e sono arrivata nel calcio femminile. Ora sono al Verona, una società professionale e seria che mi permettere di migliorare e crescere, di giorno in giorno. Qui ho anche ricevuto la mia prima convocazione in Serie A: è successo in occasione della partita con la Juventus, ed è stata un’emozione unica».
IN CAMPO. «Da quando ho cominciato a giocare, ho cambiato molti ruoli: inizialmente ero in fascia, prima come attaccante esterno e poi come terzino, ora invece gioco come centrocampista».
LA NAZIONALE. «Quando ho ricevuto la prima convocazione con la Nazionale ero felice e incredula, perché proprio non me l’aspettavo. Giocare con la maglia del proprio Paese è un’emozione che dovrebbero provare tutti, ti cresce a tutti i livelli. Sono partita dall’Under 15, poi sono approdata in Under 16 e finora ho fatto anche un paio di raduni con l’Under 17. Lotterò sempre per tenermi stretta la Nazionale».
CALCIO E STUDIO. «Far convivere calcio e scuola non è facile, ma un po’ alla volta si fa tutto. Cerco di studiare ogni volta che ho un momento libero, soprattutto quando sono in viaggio in treno».
LA QUARANTENA. «Solitamente sono più in viaggio che a casa, quindi non muovermi per così lungo tempo è strano, anche se ne approfitto per riposarmi e stare con la mia famiglia. Come atleta questa situazione è limitante e difficoltosa, perché non riesco ad allenarmi bene, anche se si cerca di fare il più possibile. Speriamo di tornare in campo il prima possibile, perché il calcio è una parte fondamentale della mia vita».