L’ex attaccante gialloblù, ora in forza all’AEK Atene, ha parlato dell’emergenza Coronavirus con i colleghi de Il Mattino
Se c’è qualcosa di più brutto di una quarantena forzata, è senz’altro viverla distanti dalla propria famiglia: questo è il caso di Daniele Verde, ex esterno d’attacco gialloblù ora in forza all’AEK Atene e attualmente bloccato in Grecia a causa del Coronavirus.
A raccontare la sua situazione ai colleghi de Il Mattino è lo stesso fantasista classe ’96: di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.
LA SITUAZIONE GRECA. «Qui in Grecia non ci sono restrizioni ufficiali, bar e ristoranti sono ancora aperti, ma la gente esce sempre con la mascherina. Per quanto riguarda il calcio, la situazione è stata molto strana: si è passati dalla normalità alla chiusura totale».
NOSTALGIA. «All’inizio avrei voluto tornare a casa per stare un po’ con mia moglie e mia figlia, ma l’AEK ci ha detto di restare in Grecia. Alla fine, comunque, ho pensato che fosse meglio così: la mia bimba ha due mesi e avrei avuto paura di infettarla».
LA QUARANTENA. «Ora mi alleno in casa con il programma che ci ha dato il preparatore atletico, mentre nel tempo libero videochiamo la mia famiglia, gioco con la PlayStation e guardo moltissimi film e documentari».
LA RIPRESA. «Mi auguro che si possa tornare presto in campo, purché a porte aperte: le partite senza tifosi non si dovrebbero proprio disputare, perché noi giochiamo per loro. Se non sento l’entusiasmo del pubblico, io non mi diverto…».
RICORDI VERONESI. «In questi giorni ho sentito Depaoli, uno tra i giocatori risultati positivi al Coronavirus, e mi ha detto che sta bene. A Verona, quando lui era al Chievo e io all’Hellas, ci vedevamo spesso».