Il presidente della FIFA, raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua sull’attuale situazione del calcio
La ripresa dei campionati, le manovre messe in atto dalla FIFA, il rischio recessione, ma anche l’opportunità di riformare il calcio: sono tanti gli argomenti trattati da Gianni Infantino durante la lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport e comparsa sull’edizione odierna della Rosea.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dal numero uno della FIFA ai colleghi del quotidiano milanese.
LA RIPRESA. «Prima la salute, poi tutti il resto. Diciamocelo chiaramente: si potrà tornare a giocare solo quando si potrà no mettere a rischio la salute di nessuno. I dirigenti devono sperare il meglio, ma anche prepararsi al peggio, mentre federazioni e leghe dovranno essere pronte a seguire le indicazione di governi e OMS».
LA FIFA. «Dopo aver cooperato con Europa e Sud America, ora alla FIFA stiamo pensando al calendario delle Nazionali e a modifiche e dispense temporanee per quanto riguarda status dei giocatori, trasferimenti e contratti. Serviranno misure dure, e tutti dovremo fare sacrifici. Misure di solidarietà? Certo, abbiamo una situazione finanziaria molto solida e in ottima salute, quindi possiamo dare una mano. Si tratta di una crisi del calcio mondiale, bisogna fare tutto il possibile».
RISCHI E OPPORTUNITÀ. «C’è la possibilità di una recessione per il mondo del calcio, ma al momento è difficile sapere quando tutto questo finirà e quindi non possiamo ancora quantificare il danno. Bisogna però guardare anche all’opportunità di riformare il calcio: potremmo cambiare formati, fare meno tornei ma più interessanti, disputare meno partite ma più equilibrate e combattute… Insomma, facciamo sacrifici, salviamo il calcio e ripartiamo».