La competizione potrebbe essere spostata al 2021 o a fine anno: quest’ultima ipotesi sarebbe una “prova generale” per il Mondiale in Qatar

Salvare la stagione, per quanto possibile, resta l’obiettivo: ecco perché, come riportato da La Gazzetta dello Sport, martedì UEFA, federazioni, leghe, club e calciatori si riuniranno (in videoconferenza) per decidere le sorti di questa tribolata annata.

La soluzione più accreditata, per ora, resta quella dello slittamento degli Europei al 2021, ma non sembra essere l’unica ipotesi.

Con la premessa che alla fine a decidere il da farsi sarà comunque la fine dell’emergenza (programmare la ripresa per la fine di aprile risulterà inutile se la pandemia sarà ancora in atto in quel momento…), andiamo quindi a vedere le principali alternative prese in considerazione.

EURO 2021. Come detto, la soluzione più semplice sembra quella di spostare di un anno gli Europei, disputandoli nell’estate 2021: ciò permetterebbe a campionati e coppe di avere più tempo a disposizione per concludere tutto nel modo più “normale” possibile. Certo ci sarebbe qualche effetto collaterale (altre competizioni andrebbero spostate in un inevitabile effetto a catena), ma al momento questo sembra essere il problema minore.

EURO 2020 (MA A FINE ANNO). Un’altra ipotesi è quella di rimandare EURO 2020 di qualche mese, disputando il torneo tra settembre e novembre. In questo caso si tratterebbe di una sorta di “prova generale” in vista del Mondiale in Qatar del 2022. Ipotesi complicata (in mezzo ci sono anche le Olimpiadi), ma ci si ragionerà su.

E SE LA CHAMPIONS…? Ipotesi più remota è invece il “sacrificio” della Champions: al vaglio c’è infatti anche l’ipotesi di una riduzione delle partite della più importante competizione per club europea, la quale vedrebbe mutare la propria formula con ipotesi di partite “secche”, campi neutri e altre opzioni varie ed eventuali. Questa, come detto, è però la meno probabile delle alternative.