Il ministro ha fatto la prima mossa, ora resta da valutare se si tratti di una soluzione possibile
«Caro Presidente, nell’attuale fase di emergenza sanitaria – dalla quale il Paese uscirà, ne sono certo, più forte e unito di prima – lo sport, come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze. Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti.
Superata la fase di primo confronto sulle soluzioni volte a fronteggiare al meglio l’emergenza ed essendosi chiarito, al netto di comprensibili diverse sensibilità, il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane, ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, né paure.
È con questo spirito che Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe, io credo, un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere e, addirittura, di cooperare attivamente al raggiungimento delle loro stesse finalità.
Confido nella Sua azione di impulso e nella disponibilità di tutti gli attori coinvolti a volersi confrontare e rendersi protagonisti di un grande messaggio all’Italia e all’Europa».
Questo il testo della lettera, riportata da La Gazzetta dello Sport, con cui il ministro Spadafora ha chiesto a FIGC e Lega di poter permettere la trasmissione in chiaro della partite di Serie A.
A quanto riportato dalla Rosea, Gravina avrebbe dato il suo assenso: non resta quindi che attendere le risposte di Dal Pino e, soprattutto, di Sky.