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Galia: “Quando guardavo la curva dell’Hellas, mi sentivo un guerriero”

Il doppio ex di Sampdoria-Verona ha scambiato due chiacchiere con L’Arena in vista della sfida di lunedì

Tre stagioni alla Samp, poi un biennio all’Hellas: c’è anche Roberto Galia tra i tanti doppi ex della sfida in programma lunedì a Marassi.

In quest’ottica i colleghi de L’Arena hanno quindi deciso di raggiungerlo per scambiare con lui due chiacchiere collegate al prossimo Monday Night: dall’ultima partita del Verona in Europa fino al nuovo sogno “continentale” dei gialloblù, ecco dunque le sue principali dichiarazioni.

IL CORONAVIRUS. «Sono a Como e anche qui abbiamo chiuso l’Academy per le norme legate al Coronavirus. Speriamo che tutto finisca presto. Le partite a porte chiuse? Non ho ricordi di averne giocate. Forse quando ero alla Juve, ma non ne sono sicuro…».

L’HELLAS DI GALIA. «Il primo anno al Verona è stato il più importante della mia carriera: giocare in quella squadra era splendido, era come se avessi giocato con loro da sempre. Grande merito va a Bagnoli, uno che oggi allenerebbe una “big” del calcio mondiale: lui mi diceva di entrare in campo senza paura, e io grazie alla mia corsa e alla qualità dei miei compagni mi trovavo spesso a tu per tu con i portieri avversari. E poi quando alzavo gli occhi dopo un gol e guardavo la Curva Sud mi sentivo un guerriero. Il Werder (stagione 87/88, ndr)? Meritavamo noi, e penso che, se avessimo superato il turno, probabilmente avremmo anche vinto la Coppa UEFA».

L’HELLAS DI OGGI. «Il Verona è preparato molto bene e secondo me quando arriverà la primavera sarà tra le squadre favorite per l’Europa: sarei davvero contento se riuscisse a centrare la qualificazione. Un giocatore che mi piace? Pessina fece un anno in Serie C con il Como (stagione 2016/2017, ndr): un ragazzo splendido nei modi e nell’applicazione al lavoro. Non pensavo sarebbe arrivato così in alto, ma ora lo vedrei bene in un top club. Grande merito va alla sua determinazione ma anche a mister Juric».

LA SAMPDORIA. «Quest’anno ho visto la Samp in un paio di gare: da quando è arrivato Ranieri sono più attenti in fase difensiva, però in Serie A è difficile recuperare terreno quando si parte male. Le crepe si sono viste già quest’estate, e credo che le vicende societarie abbiano influito».

LA SFIDA DI LUNEDÌ. «Per la Sampdoria sarà la partita della vita: i blucerchiati dovranno cercare a tutti i costi di fare tre punti, ma non sarà facile perché troveranno una squadra che gioca sulle ali dell’entusiasmo. Quando stai così bene puoi anche sbagliare, ma sai che puoi girare la partita a tuo favore in ogni momento».

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