O Galinho, in vista della sfida della Dacia Arena, ricorda una delle sfide più significative dell’Hellas “scudettato”
Manca ormai sempre meno a Udinese–Verona, una sfida che ai “meno giovani” ricorderà certamente il pirotecnico 3-5 con cui l’Hellas di Bagnoli espugnò il Friuli durante la stagione che poi avrebbe portato allo storico scudetto gialloblù.
Per rivivere proprio quella giornata (e quella leggendaria squadra gialloblù), i colleghi de L’Arena hanno quindi contattato uno dei protagonisti di allora: di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate da Zico ai giornalisti del quotidiano scaligero.
“QUELLA” PARTITA. «Considero Udinese-Verona 3-5 la più bella partita che ho vissuto in Italia. Eravamo sotto di tre gol, riuscimmo a riprenderla ma alla fine l’Hellas se la riprese a sua volta. Sbucavano da tutte le parti, sembravano sempre in grado di poter creare qualcosa e ci segnarono cinque gol in una giornata in cui noi avevamo comunque disputato un’ottima gara. Perdemmo, ma partite così anche se le perdi non le vivi come sconfitte. Quel giorno quelle due squadre mi fecero emozionare, e mi bastarono 90 minuti per capire che quel Verona avrebbe fatto grandi cose».
“QUEL” VERONA. «Quell’Hellas era davvero una squadra di campioni: lì c’era l’essenza del calcio che piace a me, rappresentavano l’espressione più bella del calcio italiano. Rimasi impressionato da Garella, parava l’imparabile. Lo scudetto? Fu meritato».
“QUELLA” SERIE A. «Quella fu la Serie A più bella di sempre: grandi campioni, stadi pieni, grande affetto da parte della gente e una festa su ogni campo in cui si giocava. Tutti volevano giocare in quel campionato, e io ebbi la fortuna di farlo».