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Lucas: “Sono un ragazzo tranquillo a cui piace giocare a calcio”

Il capitano della Primavera si è raccontato a SportDiPiù Magazine dai primi (e “freddi”) passi in gialloblù fino al sogno Serie A

Un ragazzo tranquillo che insegue un sogno: potremmo definire così Lucas, il capitano della Primavera gialloblù, che raggiunto dai colleghi di SportDiPiù Magazine si è raccontato cominciando dal provino dell’estate 2017 arrivando fino alla ferma di volontà di esordire in Serie A con la maglia dell’Hellas.

Di seguito, infatti, un estratto contenente le sue principali dichiarazioni.

TESTA SULLE SPALLE. «Mi ritengo un un ragazzo tranquillo a cui piace semplicemente giocare a calcio. L’Hellas in questo senso mi sta dando una chance incredibile, e io non voglio buttarla via!».

L’ARRIVO IN GIALLOBLÙ. «Ho saputo del provino in Italia una settimana prima della partenza: era l’estate del 2017, e io non avevo mai lasciato il Brasile. Ricordo di essermi allenato per pochi giorni con la Primavera, dopodiché mi hanno preso da parte per dirmi che c’era un posto in squadra per me».

L’ADATTAMENTO. «Viste le tante somiglianze con il portoghese non ho avuto molte difficoltà nell’apprendimento dell’italiano, ma non sono mancate le difficoltà. A settembre infatti arrivò un freddo che non avevo mai provato in vita mia, tant’è che dormivo con due maglioni e il giaccone, inoltre iniziai a provare una grande nostalgia di casa. Devo veramente ringraziare i compagni, lo staff e la società per essermi stati vicini e avermi fatto sentire importante».

LA SCALATA. «Ho debuttato a metà ottobre e da febbraio ho iniziato a giocare con regolarità, mettendo insieme venti presenze e due reti. L’estate successiva ho poi preso parte al ritiro della prima squadra, e lì ho imparato ad alzare i ritmi e ho raggiunto un nuovo livello di consapevolezza, come dimostra la scorsa stagione in cui ho collezionato ventidue presenze, nove gol e cinque assist da centrocampista. La fascia da capitano? Non me la sarei mai immaginata fino a qualche mese fa».

VELOSO. «Ho conosciuto Miguel durante il secondo ritiro a Primiero. Lingua e ruolo in comune a parte, lui per me è qualcosa a metà tra un fratello maggiore e un padre: non mi insegna solo a calciare meglio le punizioni, ma anche a gestire la pressione e a crescere come uomo. Non avevo mai incontrato una persona così in vita mia, è fantastico, e la parte più bella della mia giornata è sicuramente le mezz’ora a fine allenamento durante la quale mi fermo a provare i calci piazzati con lui e Liam Henderson».

LA PRIMAVERA. «Mister Corrent sta facendo un lavoro straordinario, come dimostrano le sette vittorie nelle prime sette partite. Ora c’è stata una battuta d’arresto, ma era impensabile continuare a vincerle tutte, e comunque sono sicuro che ci rialzeremo presto».

IL SOGNO. «Vivo per debuttare in Serie A. Sono sicuro che prima o poi succederà, e so che sarà con la maglia dell’Hellas!».

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