Il protagonista della nuova puntata di “A tu per tu” è il centrocampista arrivato dall’Atalanta, autore finora di due pesantissimi gol da subentrato
Su Hellas Channel continuano le puntate di “A tu per tu“, l’interessante rubrica con cui il canale tematico gialloblù permette ai tifosi dell’Hellas di conoscere meglio i propri beniamini.
Protagonista dell’ultimo episodio è stato Matteo Pessina, che ha parlato dei due pesantissimi gol messi a segno finora, ma non solo: di seguito, infatti le sue principali dichiarazioni.
IL BRESCIA. «Sono molto felice che il mio gol abbia contribuito ai tre punti. Cosa ricordo di quell’azione? Ricordo che io e “Zac” abbiamo rubato palla in zona offensiva, poi lui è andato sul fondo, l’ha messa all’indietro e io ho cercato l’angolino più lontano sperando che il portiere non ci arrivasse, come effettivamente è stato. Spero comunque di farne tanti altri».
TANTA GAVETTA. «Ho cominciato nelle giovanili del Monza, dove sono stato dieci anni e dove, all’età di 15 o 16 anni, ho esordito tra i professionisti, in Serie C. Dopo quella stagione sono stato preso il Milan e ho fatto il ritiro con moltissimi campioni e un grandissimo allenatore come Mihajlovic, venendo poi girato in prestito al Lecce, al Catania e al Como, dove ho fatto bene, e dopo il Mondiale Under 20 mi ha acquistato l’Atalanta. Anche lì ho fatto il ritiro con la squadra e poi sono andato in prestito allo Spezia: ho un bellissimo ricordo di quella società e di quella città. Arriviamo quindi all’anno scorso, quando sono tornato a Bergamo e ho disputato la mia prima stagione di Serie A: abbiamo conquistato la Champions, e credo che anche a livello personale sia stata una buona annata. Infine sono arrivato qui, dove mi trovo benissimo».
L’HELLAS E JURIC. «L’impatto con Juric è stato dei migliori: il mister sa quello che fa, ci ha preparato benissimo e sono molto contento. Probabilmente nessuno si aspettava che avessimo questo rendimento iniziale, ma ci siamo preparati per questo. La cosa bella è che ci sentiamo tutti importanti e che diamo tutti il massimo quando siamo chiamati in causa: pensiamo a Empereur, che contro il Brescia sembrava che finora le avesse giocate tutte da titolare (il brasiliano era al debutto stagionale, ndr). Certo, la scalata è ancora lunga, però siamo a buon punto e quindi sono felice: dobbiamo continuare così».
VERONA. «Questa città vive di calcio, c’è un attaccamento speciale e la squadra è seguitissima. Ci ha fatto molto piacere sentire il supporto anche in partite che non siamo riusciti a vincere: vuol dire che i tifosi hanno visto la nostra voglia di giocare e impegnarci al massimo, non limitandosi solo al risultato. Verona poi non necessità di grandi presentazioni, è una città bellissima, e avere la possibilità di viverla, conoscendo anche le cose meno famose, è straordinario».
L’INTER. «Le partite come quella di San Siro sono le più belle: sfideremo contro una squadra fortissima allenata da un grande mister, ma noi ce la giocheremo con grande tranquillità, come abbiamo sempre fatto con tutte. Per me sarà anche l’occasione di sfidare molti amici: con Barella ho giocato in Nazionale, conosco bene Stefano Sensi e Gagliardini è un mio compagno di università. Scendere in campo contro di loro alla Scala del Calcio sarà un emozione incredibile. Panchina o titolare contro l’Inter? Visti i due gol da subentrato, forse mi converrebbe partire sempre dalla panchina (ride, ndr)! Scherzi a parte, ancora non lo so, ma se potrò dare il mio contributo ne sarò felice».
