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Bogdani a CH: “Kumbulla gioca come un veterano. Stepinski e Di Carmine, i gol arriveranno”

Intervista all’ex ct dell’Albania U19 che commenta il presente del giovane difensore classe 2000 e quello della squadra allenata da Juric

Il suo primo gol in Serie A è coinciso con la prima vittoria al Bentegodi dell’Hellas Verona in questa stagione. Non poteva scegliere momento migliore Marash Kumbulla che al 9′ della sfida contro la Sampdoria ha sbloccato il risultato con un imperioso colpo di testa su un calcio d’angolo battuto dal solito Miguel Veloso. Una rete che ha coronato una serie di prestazioni convincenti e che lo ha portato ad essere il primo difensore classe 2000 a segnare nei primi cinque campionati europei.

Precocità e talento, abbinate a una grande abilità in marcatura e nelle letture difensive che erano state intraviste anche da Erjon Bogdani, ex ct della nazionale albanese U19 ed ex attaccante gialloblù. L’allenatore albanese si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni proprio per commentare il momento del difensore e della squadra allenata da Juric:

Si aspettava questo rendimento da parte di Kumbulla?

Il suo inizio di stagione è stato ottimo, sta giocando benissimo, come un veterano. Non pensavo potesse fare così bene, ha fatto davvero partite strepitose. Quest’anno ha avuto la crescita giusta ma anche la fiducia dell’allenatore. Per questo credo che abbia ricevuto i complimenti da tutta Italia e credo che al di là del gol abbia fatto una buonissima partita contro la Sampdoria. È un pilastro della difesa dell’Hellas. Quando si gioca in Serie A conta poco l’età, lui ha giocato veramente bene, non solo questa partita. Con me nell’U19 ha disputato due stagioni ottime e io l’ho sempre considerato come un giovane di buona prospettiva. Un giocatore che aveva le qualità non solo per giocare con l’U19 ma anche per giocare a livelli superiori”. 

Lo scorso anno aveva giocato molto poco, mentre in questa stagione si è imposto sin da subito. Merito di Juric?

Merito di Juric ma anche del ragazzo. Si vedeva che magari non poteva giocare a vent’anni, ma a ventuno sì. Al di là della stazza fisica, ha un buon piede, un buon colpo di testa e legge bene le situazioni. Quando arriva un allenatore come Juric non è che arriva con l’obiettivo di far giocare i ragazzi, ma per valutare chi merita durante gli allenamenti”.

Cosa l’aveva colpito di lui?

Essendo alto magari uno può pensare che sia lento, invece riesce a tenere il passo anche di avversari più veloci. Con me ha giocato anche da sotto-età ed era un pilastro della squadra, che nel suo cammino ha incontrato avversari forti come l’Ucraina campione del mondo U20. Alla federazione albanese dopo ogni partita ho sempre mandato dei rapporti positivi su di lui, lasciando intendere che era un giocatore da seguire con maggior attenzione”.

Lo ha sentito in questi giorni?

Dopo il gol gli ho fatto i complimenti. Adesso bisogna stargli vicino perché è la prima stagione in Serie A. Gli ho detto che spero che sia solo l’inizio di una lunga carriera e di continuare a giocare bene come sta facendo in questo momento”.

Ha detto che il suo modello è Chiellini, rivede qualcosa in lui?

Ho giocato con Giorgio ed è uno dei difensori più forti al mondo. Nella sua carriera è sempre andato in crescendo. Marash con me ha sempre giocato in una difesa a quattro, dimostrando di essere forte di testa e molto abile a leggere le situazioni”. 

Come valuta questo inizio di stagione dei gialloblù?

Ho visto le partite contro Cagliari, Milan e Sampdoria, e sicuramente posso dire che il Verona ha giocato veramente bene producendo tanto calcio. Secondo me è stato sfortunato dal punto di vista dei punti raccolti, con Milan e Cagliari meritava molto di più, viste le tante occasioni create. Contro la Sampdoria ha fatto una partita tosta e ha vinto meritatamente. Ha messo in difficoltà anche la Juventus e deve continuare così: alla fine non contano i complimenti ma i risultati. Verona è una città importante e ha bisogno di questa squadra che lotta e produce calcio: l’Hellas in Serie A è un bene per il calcio italiano”.

Cosa ne pensa delle difficoltà in fase realizzativa manifestate sin qui attaccanti?

“Dico che non bisogna essere preoccupati perché Di Carmine e Stepinski quando hanno giocato hanno lavorato tanto per la squadra. Se continuano così i gol arriveranno. Non sono attaccanti che stanno sempre in area di rigore, ma si sacrificano tanto per la squadra. Stepinski mi piace, ma anche Di Carmine è un buonissimo attaccante, così come Pazzini che magari a partita in corso può mettere in difficoltà le difese avversarie”.

Da ex ct, oltre a Kumbulla quali talenti consiglierebbe al Verona?

C’è un giocatore che lo scorso anno è stato capitano della Fiorentina Primavera, Erald Lakti. Ora è in prestito al Gubbio ma secondo me è un buon giocatore: non tutti i giovani impiegano lo stesso tempo per fare il salto dalla Primavera. Quest’anno ha fatto il ritiro con la Prima Squadra, ma la Fiorentina è un grande club e può essere difficile per un giovane, nonostante Montella abbia dimostrato di farli giocare. Bisogna avere pazienza perché fa parte della loro crescita. Lakti può giocare in un centrocampo a due, a tre come mezzala o come trequartista nel caso in cui si voglia dar fastidio o marcare il centrocampista avversario. È andato al Gubbio per fare esperienza e per tornare alla Fiorentina più forte di prima, e magari per mettere in difficoltà Montella. Tra qualche anno può darsi che lo vedremo in Serie A. Inoltre segnalo i difensori Doda del Palermo e Kalaj della Lazio“.

Dopo la fine dell’esperienza con la federazione albanese, lei invece che progetti ha?

Vivo in Italia e mi sto guardando attorno. Sto cercando una piazza giusta. Ho avuto 2-3 proposte ma non erano quelle che cercavo. Mi sto aggiornando e spero di continuare ad allenare perché è una cosa che mi piace”.

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