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Silvestri: “Serie A? Questa è l’occasione della vita. Verona la mia città ideale”

Le dichiarazioni dell’estremo difensore gialloblù in vista della prossima stagione in Serie A

Marco Silvestri, portiere dell’Hellas Verona, ha parlato a La Gazzetta dello Sport:

SERIE A. “Stavolta me la gioco. Questa è l’occasione della vita. E ci tengo particolarmente perché la A me la sono guadagnata sul campo col Verona. Anzi, ce la siamo guadagnata. Ed è ancora più bello quando
succede così. Che ricordo la spiaggia del Poetto, ma quando esordii, col Parma, fui il migliore in campo, due partite, le ultime, contro Benevento e Milan, ero il vice di Nicolas. E non vedo l’ora che arrivi la prima partita. Ci stiamo preparando al meglio, è un gruppo ottimo, abbiamo un solo obiettivo, la salvezza, lotteremo fino alla fine”.

DIFFERENZA TRA A E B. “Tanto. Innanzitutto in A c’è maggior qualità, quindi gli attaccanti sono più scaltri, i cross che arrivano sono fatti molto meglio, i calciatori che ci sono, vista la qualità, possono sorprenderti maggiormente. E i palloni vanno più forte perché sono calciati meglio. Gli avversari più forti? Piatek del Milan, poi Mertens e Insigne del Napoli”.

COME NON PRENDERE TANTI GOL.Innanzitutto serve coraggio. E bisogna uscire. Perché tutti a questo livello più o meno sanno parare. Ma la differenza la fa chi sa uscire bene”.

IL MIGLIORE NEL RUOLO.Da ognuno si può e si deve prendere qualcosa, ma credo che Gigi resti l’esempio”.

MIGLIORAMENTI FATTI.Nella gestione della palla con i piedi e della difesa, del reparto da guidare, dei rapporto in campo con i compagni”.

SORPRESA DELLA SCORSA STAGIONE.Musso dell’Udinese. Mi ha stupito molto per la capacità
che ha avuto di adattarsi così facilmente, lui che è argentino, al campionato italiano. Ha fatto un grande campionato.  e non aveva mai fatto la A. Tra gli italiani Alessio Cragno del Cagliari è su un livello molto alto. Oltre alle qualità tecniche che sono evidenti, ha la capacità di essere sempre sul pezzo. Non si fa mai sorprendere, mi piace”.

CELLINO. “Gli devo l’esordio in A al Cagliari. Ero il secondo di Avramov, ma quella partita giocatacol Parma valse la salvezza. Poi a Leeds, dove sono arrivato da Chievo (che aveva il suo cartellino,ndr), ho fatto due campionati da titolare e uno da secondo giocando però in Coppa di Lega e arrivando in semifinale col Liverpool. Il primo anno fui votato miglior portiere della Championship e Mvp della nostra squadra. È un’esperienza che ricordo con grande piacere. Perché è un ambiente bellissimo. Lamia avventura in Inghilterra è finita solo per qualche incomprensione con Cellino”.

VERONA. “La mia città ideale. La trovo meravigliosa. Ci abito con mia moglie Sofia e nostra figlia Chloe che ha quattro anni. È una città a misura d’uomo in cui ci troviamo benissimo e sono proprio felice di essere potuto rimanere in questo club anche in questa stagione”.

CONTRATTO. “Fino a giugno 2021. Speriamo di salvarci, sarebbe bellissimo. L’ambiente è buono, lo spogliatoio pure, la squadra è top come le persone”.

PARATA PIU’ BELLA.Su un tiro in area di Mancuso, contro il Pescara nella gara di ritorno dei playoff, eravamo sullo 0-0. Quella è stata fondamentale e anche bella. Poi Di Carmine segnò su rigore”.

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4 anni fa

cercate di tenere compatto il gruppo e remare assieme sempre….

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