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Laribi a L’Arena: “L’emergenza infortuni ci ha fatti compattare”

Il centrocampista gialloblù, tornato a essere un tassello importante nello scacchiere di Grosso, ha parlato con i colleghi del quotidiano veronese

Finora non è stata una stagione facilissima per Karim Laribi: dopo un ottimo avvio, l’italo-algerino si è infatti perso nel periodo di confusione generale, finendo alla fine relegato in panchina.

L’ultima emergenza infortuni ha però “costretto” Fabio Grosso a rispolverarlo e il numero 21 si è fatto trovare pronto, adattandosi per il bene della squadra e riuscendo anche a confezionare l’assist per l’1-0 di Bianchetti contro il Perugia. Sia chiaro, non parliamo di prestazioni esaltanti, ma di un buon punto di (ri)partenza che lascia ben sperare per gli ultimi due mesi di campionato.

Raggiunto dai colleghi de L’Arena, il fantasista gialloblù ha quindi parlato proprio della sua prima annata in riva all’Adige, ma anche della “rinascita” dell’Hellas, del rapporto con i tifosi e del rush finale.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni al quotidiano veronese.

GLI ULTIMI RISULTATI. «Dopo un periodo in cui tutta la squadra non ha girato, siamo tornati a essere forti come gruppo e ora tutto funziona meglio: forse un po’ di merito va anche all’emergenza infortuni, che ci ha fatti compattare. La sconfitta con il Lecce? Forse con un po’ di fortuna sarebbe potuta andare diversamente, ma visto che non possiamo fare affidamento sul caso abbiamo preferito analizzare i nostri errori per ripartire ancora più forte».

LA VITTORIA DEL CURI«Quella di Perugia è una vittoria che vale doppio perché è arrivata in casa di una diretta concorrente e in piena emergenza infortuni. L’assist a Bianchetti? Più che per quello sono contento per Matteo, perché è un bravo ragazzo e sappiamo tutti cos’ha passato. E poi è uno schema che proviamo spesso in allenamento e che finalmente ci è riuscito in partita»

IL RUOLO. «Mezzala o esterno, l’importante per me è giocare. Trovo difficile avere un ruolo “preferito”: in carriera ho giocato quasi ovunque…».

IL RITORNO. «Io mi sono sempre allenato bene e mi sono sempre messo a disposizione. Poi per un certo periodo l’allenatore ha fatto altre scelte, ma l’ha fatto per il bene della squadra. Il mister ha dimostrato di saper gestire bene tutti gli elementi della rosa, e adesso stiamo raccogliendo tanti punti contro squadre forti. Credo che ora ci sia un altro spirito, e anch’io ne ho beneficiato».

I TIFOSI. «Il Verona viene da una retrocessione dolorosa, e i nostri risultati altalenanti sicuramente non ci hanno aiutato nel rapporto coi tifosi, che però ci hanno comunque sempre sostenuto. Pace fatta? Penso di sì…».

IL PROSEGUO DEL CAMPIONATO. «Aspettiamo il Palermo, ma l’ultima è stata una giornata positiva. Da qui in avanti poi è impensabile che quelle del gruppo di testa vincano tutte le partite, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e ad avere continuità, e per farlo dovremo vincere con l’Ascoli. Dopo la gara di andata abbiamo tanta voglia di rivincita, e speriamo di trovare uno stadio pieno…».

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