Si continua a disquisire sull’attacco del Verona: in tanti vorrebbero vedere all’opera Di Carmine insieme a Pazzini con continuità. Grosso per ora non ci sente
Su L’Arena in edicola questa mattina troviamo un focus sull’attacco del Verona, nel quale si spiega come Samuel Di Carmine, nel corso della sua carriera, abbia sempre reso meglio e segnato di più quando aveva un altro attaccante al suo fianco. Quella attuale è una media bassissima per Di Carmine rispetto alle sue annate migliori, su tutte quella con il Perugia nella passata stagione sempre tra i cadetti: quando aveva chiuso l’anno segnando 22 reti in 40 presenze, con una media di oltre mezzo gol a gara (0,55). Il segreto? Le tante occasioni create dal Perugia di Cristian Bucchi con un attacco inferiore soltanto a quello dell’Empoli, ma anche un compagno di reparto come Alberto Cerri. (…)
Ma quella scorsa non è l’unica stagione prolifica per Di Carmine, capace l’anno precedente ancora in Serie B con i grifoni di andare a segno 13 volte in 30 presenze, con una media reti di 0,43 a partita. Con un altro attaccante vicino come Francesco Nicastro, con caratteristiche diverse rispetto a Cerri ma ugualmente utile per liberare gli spazi al collega di reparto (…)
Un’altra stagione in doppia cifra l’ha vissuta nel 2014-2015, campionato di Serie C con la maglia della Juve Stabia allenata da Giuseppe Pancaro: tecnico che ha scelto spesso il 4-4-2, con Di Carmine piazzato di fianco a Francesco Ripa, un altro attaccante d’area che non solo ha aiutato Di Carmine a chiudere l’anno segnando 14 gol in 35 gare, 0,4 a partita, ma ha comunque messo segno un bottino personale di 10 marcature.
Un Di Carmine quindi che le stagioni più brillanti nella sua carriera le ha vissute quando aveva qualcuno vicino, giovando del lavoro sporco del compagno di reparto ma anche aiutandolo ad andare a segno: Cerri, Ripa, magari Pazzini. Visto insieme a lui soltanto nella sciagurata partita di Brescia. Ma Grosso al momento non ci sente. Questioni di equilibrio tattico, secondo il tecnico gialloblù. Ma al Verona per la promozione servono i gol. Pazzini o Di Carmine, poco importa. Ma forse insieme sarebbe tutto più facile.
Per me nn e’ normale tenere il Pazzo in panca…
Xche il nostro grande allenatore non capisce nulla di calcio.
Perché dovremmo rimanere in serie B ma de sto passo sarà serie C due due
Questo è una seconda punta … È bravo negli inserimenti.. Ma non è uno che possa fare da punto di riferimento offensivo.. Si può giocare con lui attaccante unico ma bisogna giocare dritti per dritti dandogli campo e profondita con palla bassa e sviluppo della manovra veloce ..
… Infatti è dai tempi di Pecchia che qui a Verona il calcio ha assunto sembianze strane: inversione dei ruoli a buso, possesso palla estenuante, estromissione dei giocatori più validi, etc. Schizofrenia pura dettata più da esigenze commerciali che da competenze calcistiche.
Perché ne manca un allenator…
Lo dice la storia ma grosso nol sa niente de storia le bravo solo in matematica… 4.3.3….4.2.2….4 5 1 2…..
Perché non gli importa na’ …. di salire di categoria….semplice
Perché qualcuno non capisce un …..
Perché con due davanti così…sempre se vengono serviti bene rischi di salire in A….ma i piani sono ben diversi
L’allenatore si chiama grosso.Lui decide.
Dc ghe vol mia pep guardiola par capirlo, le che ghemo un depresso in panca che non capise un casso….
…..perchè si rischierebbe di andare in A !!!
Perché abbiamo un ottimo allenatore che capisce tutto
Le lanlenador che non le bon da farli sistemarrr…o dar la giusta inpronta
Daii. . con le Punte ghe gavemo ma non femo da ridar doriane ma dai Suu. ..
Se a Perugia segnava era appunto per quel motivo li ma..si sa i fa per segnare de manco seno masa belo..i gha da restar in B!!!!
Se uno l’è musso,l’è musso
Faghelo capir ??