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Il doppio ex Lino Golin racconta dell’esplosione con gli scaligeri, le vittorie con Rocco e la Fatal Verona

Esterno di velocità, nato a Soave e cresciuto calcisticamente nel Verona, ha giocato (poco) ma vinto tanto nel Milan di Nereo Rocco

A 73 anni pare non aver ancora voglia di fermarsi. Lino Golin è ancora in forma tutto sommato a giocare con quelli molto più giovani di lui. Come riporta La Gazzetta dello Sport, pare aver fatto un patto con il Diavolo. Quel diavolo che da giovane gli ha permesso di vincere uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Intercontinentale, 2 Coppa Italia, mica male. Cresciuto nel Verona conquista il Milan dopo che tra il 64 e il 67 mette a segno 12 reti in 105 presenze. Numeri alti per il calcio di allora. 150 milioni più la comproprietà di Sergio Maddè per scipparlo alla corte degli scaligeri.

Nei rossoneri non trova molto spazio, ma ha il vanto di aver fatto parte dello storico Milan di Nereo Rocco. Quel Milan che questa sera il Verona affronterà, ben 45 anni dopo la “Fatal Verona“. Quella sconfitta che a lui costò un appartamento: “Il capitano Rivera aveva già stabilito con la società i premi scudetto: a me toccavano 15 milioni di lire. Avrei preso una casa. Andò peggio a Rocco: doveva comprarsi un palazzo in centro. Ma un po’ se l’è cercata”. 

“Eravamo reduci dalla battaglia di Salonicco: vittoria della Coppa delle Coppe contro il Leeds”. Continua l’ex attaccante: “Rientrammo in Italia il giovedì notte. Il Milan chiese invano il posticipo della gara di Verona. La cosa migliore era un turnover, ma questa parola non rientrava nel vocabolario di Rocco: schierò lo stesso 11 sfinito dalla finale. Dopo 30’ stavamo sotto 3-0“.

Terminò con un roboante 5-3 che decretò scudetto alla Juventus. Per quanto riguarda invece l’esplosione al Verona Golin racconta: “Mi notarono in un torneo. I miei non volevano giocassi, troppe scarpe consumate. Ricordo ancora la faccia della mamma quando portai il denaro del premio partita dopo l’esordio in B. Avevo meno di 18 anni, vinciamo 1-0 a Como. Al campo distribuiscono le buste, ma non ho il coraggio di aprirla. Lo faccio sul bus: c’erano 80 mila lire. Papà non le guadagnava in un mese. Trovo mamma in cucina: prendo le banconote e le spargo sul pavimento. Lei inizia a saltare con le lacrime agli occhi. Allora le massaie avevano il libretto dei debiti: panettiere, macellaio, lattaio. Il giorno dopo saldò tutto“.

Un Milan-Verona che significa punti per il treno Europa per la prima, ma che potrebbe decretare Serie B per la seconda: “Mi dispiace, ma nel calcio attuale non contano storia e tifoseria importante. Il Milan? Deve lottare per lo scudetto, ma vale il discorso di prima. Gattuso mi ha sorpreso, però non so se sia il tecnico giusto per vincere. Se conquista la Coppa Italia merita la riconferma“.

 

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